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documenti 463


Rapporto

La nottata è passata tranquilla senza alcuna novità. Alle 7 di questa mattina si è trovato affisso sull’angolo della via de’ Baullari, presso piazza Pollarola, un’avviso manoscritto in carta grialla, di cui se ne trascrive il contenuto, il quale si è creduto bene staccarlo e rimetterlo in originale al Comando di piazza.

Il capitano di guardia
G. Arvotti.


Avviso alla guardia civica.

Chi è al potere tenta ogni mezzo, e cerca tutti i pretesti per togliere le armi alla guardia civica, onde compiere i più gravi attentati contro la nostra città e sostanze. Ogni milite cittadino custodisca le armi per difesa della patria, della vita e degli averi.


Documento N. X.1

COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA CIVICA.


Verso le 8 della sera intorno a’ la Casa de’ padri gesuiti si sono fermati degli attruppamenti, quali sono stati dispersi da vari civici non di guardia, con molto zelo. Avvertito di ciò ho creduto bene di fare sortire una pattuglia non avendo altra forza sufficiente, e fare avvertito il quartiere del secondo battaglione perchè inviasse altra pattuglia come nella scorsa notte.

Per misura di prudenza mi sembrerebbe opportuno che non avendo che pochi uomini in quartiere, i battaglioni ottavo e decimo, confinanti, inviassero le loro pattuglie in questo rione.

Tanto doveva in discarico del mio dovere.

Roma, li 15 marzo 1848.

Il tenente-colonnello
Doria.



Documento N. XI.2

COMANDO GENERALE CIVICO.

Li 16 marzo 1848.

Rapporto.

Si sono ricevuti i rapporti ordinari serali, dai quali nessuna novità risulta; verso le 10 della sera pervenne un rapporto straordinario del tenente

    e il dissidio fra popolo e governanti, e il turbamento e il sospetto negli animi dei cittadini. Non mi pare verosimile che esso potesse essere stato scritto e diffuso dai radicali, perchè questi avevano tanti modi di diffondere tutte le notizie che avessero voluto, per mezzo del giornali, dei Circoli, dei quartieri civici, ecc. che non parrebbe ragionevole ricorressero all’espediente degli avvisi manoscritti clandestini. Ad ogni modo, da qualunque parte venissero quegli avvisi, importa conoscerne la esistenza, per rendersi ragione dello stato di eccitazione febbrile in cui vivevano allora le moltitudini.

  1. Dalle Buste della guardia civica degli anni 1847-1849, esistenti nell’archivio Comunale di Roma. Busta 37.
  2. Dalle Buste della guardia civica degli anni 1847-1849, esistenti nell’archivio Comunale di Roma. Busta 37.