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Altronde, mentre, con fiera polemica, si dibatteva sui giornali se il Papa potesse o non potesse dichiarare la guerra, intanto che il canonico genovese avv. C. Carenzi, l’avv. Rinaldo Petrocchi e Pierangelo Fiorentino, sostenevano, da un lato, che il Pontefice poteva intimare guerra all’Austria e l’avv. G. A. Tucci e l’autorevole giornale inglese il Times 1, opponevano, dall’altro, le ragioni per le quali essi credevano che a lui intimar guerra non fosse permesso, il Ministero Mamiani, a diminuire, per quanto era da esso, i tristissimi effetti dell’Allocuzione, a rianimare le popolazioni italiane, a dimostrare come intendesse mantenersi saldo nel proprio programma, non doversi aver tregua con lo straniero fino a che questi non avesse oltrepassato le Alpi, mandava fuori la seguente ordinanza:

«il ministro dell’interno

«Considerate le condizioni presenti d’Italia, e le esigenze della causa nazionale;

«Considerato che in questo tempo le Provincie pontificie rimangono sprovvedute di truppe regolari assoldate;

«Udito il Consiglio dei ministri;

«Udito il volere di Sua Santità

decreta:

«1° La formazione di un Corpo di riserva di seimila uomini;

«2° Commette a S. E. il Ministro delle armi di presentare, senza dilazione, un progetto di esecuzione il meno gravoso possibile così alle popolazioni come all’erario.

«Roma, 5 maggio 1848.

«Il ministro dell' interno
« T. Mamiani ».


E il successivo giorno 8 lo stesso Ministro dell’interno pubblicava una circolare con la quale stabiliva, dopo avere udito

  1. Ho sott’occhio le lettere, pubblicate a stampa, dal Carenzi, dal Petrocchi, dal Fiorentino e dal Tucci, e l’articolo del Times, riprodotto dal Galignani’s Messenger, e pubblicato sopra un foglietto volante col testo inglese in una colonna e la traduzione italiana nell’altra l’11 maggio 1848, senza annotazione di stamperia.