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capitolo settimo 423

dei dodici battaglioni1. Che da parte della milizia cittadina vi fosse stato qualche eccesso di zelo pare che, sulle prime, lo pensasse anche il ministro Recchi il quale, in data del l° di maggio, aveva fatto preparare una minuta di lettera da indirizzarsi al generale principe Rospigliosi: ma sembra che poscia, esaminate bene le cose, mutasse di opinione, perchè la lettera non fu più spedita, come si rileva dall’annotazione segnata in margine di quella minuta, nella quale si legge: non ebbe corso2.

Altronde è chiaro che, senza l’energia e il patriottismo dei militi cittadini, i tumulti di quei tre giorni avrebbero potuto mutarsi in fieri e gravi disordini, di cui non sarebbe stata cosa agevole il prevedere le conseguenze, le quali avrebbero potuto essere assai funeste. E, a meglio dimostrare quell’energia e quel patriottismo e la vigoria dell’azione adoperata, secondo le norme della migliore disciplina, dalla guardia civica, adduco in fine di questo volume alcuni documenti nuovi che mi è stato dato raccogliere in proposito3. Le vociferazioni, prive di consistenza, di qualche storico papalino avranno cosi la migliore e più eloquente smentita che alle vacue e interessate afiermazioni possa essere opposta.

Si vedrà da quei documenti come, a modo di esempio, non fosse punto vera la occupazione violenta del Castello Sant’Angelo, nel quale, in seguito all’offerta fattane al comandante dal Tenente-colonnello del V battaglione civico, marchese Niccola Sacripante e dietro concerti presi col comandante del medesimo forte, fu inviato un rinforzo di trentacinque militi e un sottotenente, quale rinforzo fu inoltre aumentato per parte del quattordicesimo battaglione di altri dieci militi4. E da quei documenti si vedrà come parecchi storici, anche di quelli togati e che vanno per la maggiore, abbiano, l’uno sulla falsariga dell’altro, leggermente sentenziato, attribuendo a quel popolare commovimento una importanza e una gravità assai maggiori di quelle che esso realmente ebbe.


  1. Gazzetta di Roma dell’8 maggio, n. 80, nella sua parte officiale.
  2. Documenti n. 116.
  3. Documenti nn. 114 e 115.
  4. Rapporto straordinario Sacripante, documento n. 114.