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capitolo settimo 419

seppe Mazzini il quale osserva che «un Papa sorse per tendenze non tristi e istinti progressivi e vaghezza di plauso popolare, eccezione fra i Papi degli ultimi secoli, al quale la Provvidenza, quasi ad insegnare agli uomini la impotenza della istituzione, schiuse nell’amore e nelle illusioni dei popoli le vie di una nuova vita. Tanto è il fascino esercitato dai grandi ricordi, tanta la potenza delle antiche abitudini; così febbrile in queste moltitudini, che dicono agitate dal soffio dell’anarchia, è il bisogno di una autorità, guida e sanzione dei loro progressi, che una parola di perdono e di tolleranza, escita dalla bocca del Papa, bastò a stringergli intorno in entusiasmo, in ebbrezza d’amore, amici e nemici, credenti ed increduli, illetterati ed uomini di pensiero. Un lungo grido di milioni presti a farsi martiri e trionfatori a un suo cenno lo salutò padre, benefattore, rigeneratore della fede cattolica, e dell’umanità,

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Spinto dal core in cerca di plauso e di affetto, ma trascinato prepotentemente dalla logica del principio rappresentato alla severità della dittatura assoluta; sedotto dal moto universale degli animi, dagli esempii vivi in altre contrade, dall’alito del suo secolo, a sentire, a intendere le sante parole di progresso, di popolo, di libera fratellanza, ma incapace di farsene egli stesso interprete; sospettoso delle conseguenze e tremante come chi si sente malfermo di vedere il popolo salito a nuova coscienza delle proprie facoltà e dei propri diritti, interrogare l’autorità del Pontefice: Pio IX tentennò miseramente fra le due vie che gli si affacciavano, balbettò parole di emancipazione che non seppe, ne volle attenere, promesse di patria e di indipendenza d’Italia che i suoi tradivano, cospirando coll’Austria il dì dopo; poi fuggì dinanzi alle moltitudini che gli gridavano coraggio.....» onde, come poche linee innanzi lo stesso Mazzini aveva notato..... «La prova è compiuta. L’abisso tra il Papato ed il mondo, nessuna potenza umana potrà colmarlo»1.

  1. G. Mazzini, Scritti editi ed inediti, Milano, G. Daelli, editore, 1863, nello scritto Dal Papa al Concilio, contenuto nel vol. VII, pag. 269 e seguenti. Confronta i consimili giudizi emessi dal Mazzini su Pio IX, sui tentennamenti della sua politica e sulla Allocuzione del 29 aprile nello scritto Cenni