seppe Mazzini il quale osserva che «un Papa sorse per tendenze non tristi e istinti progressivi e vaghezza di plauso popolare, eccezione fra i Papi degli ultimi secoli, al quale la Provvidenza, quasi ad insegnare agli uomini la impotenza della istituzione, schiuse nell’amore e nelle illusioni dei popoli le vie di una nuova vita. Tanto è il fascino esercitato dai grandi ricordi, tanta la potenza delle antiche abitudini; così febbrile in queste moltitudini, che dicono agitate dal soffio dell’anarchia, è il bisogno di una autorità, guida e sanzione dei loro progressi, che una parola di perdono e di tolleranza, escita dalla bocca del Papa, bastò a stringergli intorno in entusiasmo, in ebbrezza d’amore, amici e nemici, credenti ed increduli, illetterati ed uomini di pensiero. Un lungo grido di milioni presti a farsi martiri e trionfatori a un suo cenno lo salutò padre, benefattore, rigeneratore della fede cattolica, e dell’umanità,
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Spinto dal core in cerca di plauso e di affetto, ma trascinato prepotentemente dalla logica del principio rappresentato alla severità della dittatura assoluta; sedotto dal moto universale degli animi, dagli esempii vivi in altre contrade, dall’alito del suo secolo, a sentire, a intendere le sante parole di progresso, di popolo, di libera fratellanza, ma incapace di farsene egli stesso interprete; sospettoso delle conseguenze e tremante come chi si sente malfermo di vedere il popolo salito a nuova coscienza delle proprie facoltà e dei propri diritti, interrogare l’autorità del Pontefice: Pio IX tentennò miseramente fra le due vie che gli si affacciavano, balbettò parole di emancipazione che non seppe, ne volle attenere, promesse di patria e di indipendenza d’Italia che i suoi tradivano, cospirando coll’Austria il dì dopo; poi fuggì dinanzi alle moltitudini che gli gridavano coraggio.....» onde, come poche linee innanzi lo stesso Mazzini aveva notato..... «La prova è compiuta. L’abisso tra il Papato ed il mondo, nessuna potenza umana potrà colmarlo»1.
- ↑ G. Mazzini, Scritti editi ed inediti, Milano, G. Daelli, editore, 1863, nello scritto Dal Papa al Concilio, contenuto nel vol. VII, pag. 269 e seguenti. Confronta i consimili giudizi emessi dal Mazzini su Pio IX, sui tentennamenti della sua politica e sulla Allocuzione del 29 aprile nello scritto Cenni