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418 | ciceruacchio e don pirlone |
Acutamente poi osserva il Mestica che il Papa ....lancia al mondo l’enciclica 29 aprile, protestandosi come capo della cristianità contrario alla guerra fra i cristiani, scrupoli che non ebbe ranno dopo, allorchè chiamò contro i sioi sudditi quattro eserciti da fuori1.
Fatto sta che da quel giorno Pio IX perdette ogni influenza sopra i suoi sudditi e su tutto il popolo italiano: l’Austria soltanto si rallegrò e la sua gioia fu, per sè stessa, sufficiente a staccare gr Italiani dalla politica pontificia, la quale dava soddisfazione soltanto ai loro nemici2.
Si getta un velo sulla funesta luce che si era fatta: si cerca di attribuire l’enciclica all’errore d’un momento: a Venezia, come altrove, si continua ad invocare il nome di Pio XI, ma la fiducia perduta non ritorna più, e gli spiriti fatti riflessivi poterono comprendere fin d’allora che la rottura definitiva fra il Papa-re e la nazionalità italiana non era che procrastinata; la catastrofe che sopravvenne sei mesi appresso, era inevitabile3.
La data del 29 aprile apparve, quale essa era effettivamente, la più importante di quel triennio; l’Allocuzione produsse una vera guerra aperta fra la Chiesa e la democrazia che finì con la rovina della teocrazia4; il giorno in cui il Papa fu neutrale fra il bene e il male, fra la nazione italiana e il suo carnefice, il divorzio fra il Papato temporale e l’Italia fa consumato5.
Nè meno severo, quantunque blando nelle forme, procede Giu-
- ↑ G. Mestica, Sulla vita e le opere di Terenzio Mamiani, Città di Castello, S. Lapi tip. editore, 1885, pag. 17.
- ↑ J. Webb-Probyn, op. cit, cap. VII, pag. 148.
- ↑ Henri Martin, Daniel Manin, Paris, Furne et C, éditeurs, 1859, liv. II, pag. 103.
- ↑ E. Ruth, op. cit., vol. II, cap. VI, pag. 352.
- ↑ L. Mickiewicz, op. cit., cap. I, § 1. — Biasima, implicitamente, con tutta la reverenza ossequiosa e quasi servile che egli professa apertamente per Pio IX, l’Allocuzione del 29 aprile anche l’abate Antonio Rosmini, il quale, se trova alta e nobile, sotto l’aspetto relig-ioso, l’Allocuzione, la trova pericolosa dal lato politico e crede che il Papa, non ostante l’Allocuzione detta come Pontefice, come Principe italiano debba fare la guerra contro l’Austria. (Vedi due lettere dal Rosmini, scritte di quei firiorni all’abate Gilardi e al cardinale Castracane, da Stresa, nel libro di William Lockhart, Vie d’Antonio Rosmini Serbati, traduction de l’anglais, Paris, Perrin et C, 1889, cap. XXXVI.