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capitolo settimo | 417 |
e nuove idee nella coscienza della sopita Europa. Le campane che avevano suonato a preghiera, sapevano suonare altresì a stormo contro i tiranni.
«Ma, in questo suprema momento. Pio IX si ricordò di essere Papa dell’antico stampo. In una guerra tra gli Austriaci e gl’Italiani, benchè tutto il diritto stesse dalla parte di questi, e tutto il torto dalla parte di quelli, il Papa sentì che gli uni e gli altri erano cattolici. Nell’atto che il Re di Napoli abbandonava la causa italiana pel triste lecco di compensi territoriali, pel lucro di un bottino proporzionato al soccorso delle sue armi, Pio IX gelava il sangue nelle vene della nazione, rifiutandosi di mandare rinforzi e di benedire i combattenti per la più santa delle cause, per la causa d’Italia»1.
Un altro scrittore biasima l’Allocuzione del 29 aprile come un delitto di lesa patria e afferma che la diserzione di Pio IX causò là rovina d’Italia2; e, probabilmente, esagera nelle conseguenze, ma esagera soltanto; perchè la verità del fatto è riconosciuta da uno storico tanto dotto ed illustre quanto moderato e credente, il quale confessa egli pure, che alla lettura dell’Allocuzione cadde dagli occhi degl’Italiani un densissimo velo: e i loro nemici se ne consolarono3.
Cerca acutamente di difendere, in questo contrasto, la verità storica il Bianchi-Giovini, ma per dedurne la conseguenza che i due poteri sono inconciliabili nella stessa persona. «Il Papa investito di una duplice autorità - egli scrive - non può farsi in due, e nel mentre che esercita l’una esonerarsi dalla responsabilità dell’altra. Ei non può dire agli Austriaci: Io vi fo la guerra come principe temporale, e vi mando le mie paterne benedizioni come vostro capo spirituale. Un tal linguaggio più che l’ingenuità del cristiano ha il sofisma del causidico. Altronde questa posizione anfibia se sconviene alla dignità di un Pontefice, torna altrettanto utile ai nemici d’Italia»4.
- ↑ E. Castelan, Ricordi d'Italia, traduzione di P. Fanfani, Firenze, tipografia della Gazzetta d’Italia, 1873, § VIII, pag. 73.
- ↑ F. Bonola, I patrioti italiani, Storie e biografie, Milano, Giocondo Messaggi, tip. editore, 1870, vol. III, cap. VL
- ↑ R. Bonghi, op. cit., cap. VIII, pag. 238.
- ↑ Bianchi-Giovini, Pio IX e Carlo Alberto, già citato, pag. 17.