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capitolo settimo 415

l’idolo del popolo - si mormorava - il primo riformatore, il Pontefice iniziatore, che riempiva tutti i cuori di fede e di speranza, che rinvigoriva nel fondo delle coscienze le credenze religiose, che sollevava gli oppressi, che tendeva la mano ai deboli.... Adorato come il rigeneratore d’Italia..... egli disertava e passava al nemico, rinnegava il suo passato, le sue parole, i suoi atti, chiedeva scusa de’ suoi nobili sentimenti, si rimproverava di essere andato troppo oltre con le riforme e ricusava la sua cooperazione contro lo straniero, che invadeva la penisola!..... A Roma uno stupore generale si impadronisce degli animi, si rifiuta di credere ai propri occhi, alle proprie orecchie. Poi lo stupore si muta in indignazione..... i vecchi odii, le vecchie diffidenze contro i preti, contro il papato, rinascono, si accendono, scoppiano..... Riduciamo il Papa - propongono i liberali - al grado di vescovo, sua sola missione..... salviamo Roma dai Cardinali e l’Italia dai Tedeschi»1.

Cosi narra, cosi esclama l’illustre scrittore francese, e un valoroso italiano, di rimando, mette in mostra l’altro lato della grave questione e, alla sua volta, grida: Sarebbe stato ben maggiore gloria al Pontefice, s’egli fosse sôrto nel nome di Dio a giudicare quella iniqua sapienza di Stato, che era una calamità comune di tanti popoli, e se avesse rivendicato i loro diritti dalle mani degli oppressori, piuttosto che assidersi, ultimo e fiacchissimo dei regnanti, sovra un soglio insanguinato2.

Ma a queste ipotesi, che addurrebbero il pensiero lungi dalla realtà storica e contro le quali insorge, poche linee appresso, lo stesso Cattaneo, risponde, con tagliente ironia tratta dai fatti, il Settembrini, che scrive: Pio IX credette di fare opera di uomo dabbene, ma fece opera di cattivo papa: indi a poco si pentì, ma non gli giovò. Se non mosse egli la rivoluzione neppure poteva frenarla egli...... «Pio IX è il vero vicario di Cristo, è il più grande dei Pontefici» - dicevano i popoli «È un giacobino, è un massone» - dicevano i Principi. Nè

  1. Garnier-Pagès, op. cit., tom. 1, cap. IX, § 7, pag. 274-275.
  2. C. Cattaneo, Considerazioni al II volume dell’Archivio triennale, nel volume citato, pag. 373 e seg.