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capitolo settimo | 397 |
Dio ci ha dato? Conoscano tutti una volta che Noi sentiamo la grandezza della Nostra dignità e la forza del Nostro potere,
«Salvate, o Signore, la vostra Roma da tanti mali, illuminate coloro che non vogliono ascoltare la voce del Vostro Vicario, riconducete tutti a più sani consigli, sicchè obbedienti a chi li gomma passino men tristi i loro giorni nell’esercizio dei doveri di buoni cristiani, senza di che non si imo essere nè buoni sudditi, nè buoni cittadini».
La quale notificazione, non ostante quell’untume d’olio di lampada chiesastica di cui appariva cosparsa, nonostante la sgualcita e vecchia retorica bellarminiana onde era infarcita, nonostante il ridicolo piglio minaccioso che i Cardinali, tremanti e sparuti, nel loro rifugio del Quirinale, così inopportunamente, a nome del Papa, vi assumevano, se testificava della irremovibile volontà dei Cardinali di non consentire più a Pio IX di prestarsi a quel giuoco dell’altalena e a quella politica a partita doppia alla quale era stato, con biennale contraddizione, costretto fin lì, non era, dall’altro lato, la più acconcia a placare le ire e le accese passioni del popolo.
Che essa fosse impolitica e mal consigliata lo dimostrò il modo sdegnoso con cui venne dalla popolazione accolta; che essa fosse il prodotto di quella cospirazione cardinalizia e curiale, la quale da ventidue mesi si ordiva intorno all’incauto e fiacco Pontefice e per effetto di cui dal 29 aprile in poi il governo effettivo di Roma cominciò a passare dalle sue mani - del Papa - a quelle dei Cardinali1 lo provino le seguenti linee, tratte dalle Memorie del conte Giuseppe Pasolini, dettate dal figlio Pier Desiderio: «Monsignor Pentini, discorrendo più anni dopo, in Frascati col Pantaleoni, gli confidava che il 1° maggio 1848 il Papa gli aveva commesso di scrivere una notificazione in favore della guerra, o almeno tale che le ansie del Ministero liberale ne fossero quetate. E monsignor Pentini diceva di avervi espressa l’idea che Pio IX, come Pontefice non faceva, non avrebbe fatto mai guerra per sè ad una na-
- ↑ V. Gioberti, Rinnovamento, ecc., vol. I, cap. XIII; L. Pianciani, op. cit., tom. II, chap. XXII, pag. 415.