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396 | ciceruacchio e don pirlone |
non vorrei che aspettando qui Vostra Santità si prendesse un malanno. Le bozze diranno lo stesso domattina. "
«Così si separarono: la mattina seguente, di buon’ora, una notificazione del Papa era già affissa alle cantonate della città: in essa si confermava interamente l’Allocuzione»1.
Che cosa diceva la notificazione, la quale, secondo la concorde narrazione di tutti gli storici, fu male accolta dal popolo e quasi dovunque lacerata e calpesta?
Il Papa dopo avere ricordate e lodate le riforme che avea largite ai sudditi, dopo avere rammentato come scoppiasse la insurrezione lombarda e come da questa scaturisse la guerra e come una parte dei cittadini dello Stato romano accorresse alle armi per prender parte a quella lotta e come egli desse loro capi per organizzarli, ma con ordine di non oltrepassare i confini dello Stato, e dopo avere confermato le parole dell’ultima sua Allocuzione intorno alla guerra, aggiungeva: «Non vogliamo tacerci di non aver dimenticato anche in tal circostanza le cure di padre e sovrano, provvedendo, nei modi che reputammo più efficaci, alla maggiore incolumità possibile di quei figli e sudditi, che già si trovano, senza Nostro volere, esposti alle vicende della guerra. Le Nostre parole, di sopra accennate, hanno destato una commozione che minaccia di irrompere ad atti violenti, e non rispettando nemmen le persone, calpestando ogni diritto, tenta - o gran Dio, ci si gela il cuore nel pronunziarlo! - di tingere le vie della capitale del mondo cattolico col sangue di venerande persone, designate vittime innocenti, per saziare le volontà sfrenate di chi non vuol ragionare, E sarà questo il compenso che si attendeva un Pontefice Sovrano ai moltiplicati tratti dell’amor suo verso il popolo? Popule meus, quid feci tibi? Non si avveggono questi infelici che, oltre l’enorme eccesso del quale si macchierebbero e lo scandalo incalcolabile che darebbero a tutto il mondo, non farebbero che oltraggiare la causa che pretendono di trattare, riempiendo Roma, lo Stato e l’Italia tutta di una serie infinita di mali? E, in questo o in simili casi - che Dio tenga lontani - potrebbe mai rimanere ozioso nelle Nostre mani il potere spirituale che
- ↑ P. D. Pasolini, op. cit., cap. VI, § 3°, pag. 104.