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romano, del popolare, la gente andava, usciva, tornava, discuteva animatamente, proponeva provvedimenti, domandava notizie e ne recava li dentro, e spesso delle più strane ed inverosimili, come nei popolari trambusti suole avvenire.

Ciceruacchio era fra i più agitati e commossi, avvegnachè qualunque cosa abbiano voluto dirne in contrario gli scrittori parziali ed ingiusti della fazione papale - egli fosse percosso, stordito, trambasciato da quella inattesa e malaugurata Allocuzione, che veniva ad infrangere il suo idolo. Pio IX. Non già che egli attribuisse la colpa dell’Allocuzione ai Pontefice, oibò: per lui Pio IX era sempre il buono, il nobile, il generoso Pio IX, amico delle riforme, della libertà, della indipendenza italiana; gli iniqui, gli infami, che glielo guastavano, che glielo corrompevano, quel suo idolo, approntando della buona fede di lui, del suo soverchio candore, della sua sconfinata lealtà, erano i Cardinali - il Lambruschini sopra tutti, questa era la sua opinione erano i gregoriani, i sanfedisti e i gesuiti; ma quanto a quell’angelo di Pio IX era sempre un angelo ... e più Ciceruacchio vedeva annebbiarsi quel suo idolo, più lo vedeva traballare sul suo piedistallo e tanto più si aggrappava a lui, tanto più a lui si avviticchiava e tanto più teneramente lo amava1.


  1. Che tali fossero i pensieri di Ciceruacchio, che l’ottimo popolano, nonostante l’Allocuzione del 29 aprile, continuasse ad amare Pio IX, oltre che io l’ho dalle ripetute e concordi affermazioni dei più stretti amici del tribuno romano, vai quanto dire dalle affermazioni del Montecchi, del Derni, dei Benai, del Finto, del Bruzzesi, del Caravacci e di parecchi altri, risulta anche dalla narrazione del Colombo (op. cit., § 3°, pag. 73) e fin anche da quella del De Saint-Albin, il quale scrive (op. cit., tom. Ier, chap. IV, pag. 132), che i preti i quali avevano predicata la crociata gridavano - dopo la pubblicazione dell’Allocuzione - con indignazione: egli ci ha ingannati! E Ciceruacchio, con le lacrime agli occhi, ripeteva: egli ci ha traditi! E risulta fin anche dalle parole del Balleydier, il quale, inventando una proposta di massacro di tutti i preti, che egli attribuisce a Ciceruacchio, per conservare al personaggio il suo carattere storico, è costretto a porgli in bocca queste parole: V’è un solo mezzo di salvare la rivoluzione (!) ed è liberare Pio IX dai nemici che cagionano la sua perdita, rovinando la sacra causa del popolo: i preti si son posti di fronte alla libertà: è duopo massacrarli per aprire il passo alla libertà. (A. Balleydier, op. cit., cap. VI, pag. 84).
          Ripeto che questa è una favola, non solo non sussidiata di prove, ma smentita da altri storici della stessa fazione papale: ma dico che, se fosse vera, proverebbe, con le parole attribuite a Ciceruacchio, che il generoso popolano, in mezzo all’ira ed al dolore da cui era commosso, si preoccupava del suo Pio IX, come della patria e della libertà.