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382 | ciceruacchio e don pirlone |
«Ma dappoichè, Dio aiutante, i consigli nostri furon condotti a termine, cosi i nostri come i finitimi popoli parvero esultare d’allegrezza e con pubbliche gratulazioni e significazioni d’osservanza acclamarci per modo che dovemmo curare che eziandio in quest’alma città si restringessero entro giusti confini i clamori popolari, i plausi e gli assembramenti che con troppo impeto prorompevano.
«Dipoi son note a tutti, o venerabili fratelli, le parole della Allocuzione che vi facemmo nel Concistoro tenuto il 4 ottobre del passato anno, con le quali commendammo la benignità e le più ammirevoli premure dei Principi verso i popoli a loro soggetti ed esortammo i popoli stessi alla fede ed obbedienza dovuta ai loro Principi. Nè poi lasciammo quanto in Noi fu, di ammonire ed esortar tutti efficacissimamente, che aderendo fermamente alla dottrina cattolica, ed osservando i precetti di Dio e della Chiesa, si studiassero di mutua concordia e di tranquillità e carità verso tutti.
« E deh! fosse stato in piacere di Dio che il desiderato successo avesse risposto alle nostre voci e ai nostri conforti paterni! Ma son chiari a ciascuno i pubblici commovimenti dei popoli d’Italia, di che toccammo di sopra, come gli altri eventi, che o fuor d’Italia, o nella stessa Italia, o prima erano accaduti, a di poi succedettero. Se alcuno poi volesse pretendere, che a tali eventi ha aperto alcun adito quello che con benevolenza e benignità fu per Noi fatto nell’inizio del nostro sacro principato, egli in nessun modo potrà ciò ascrivere ad opera nostra, non avendo noi fatto che quelle cose che alla prosperità del nostro temporale dominio eran parute opportune non solo a Noi ma anche ai Principi memorati. Rispetto poi a coloro, che in questo nostro dominio abusarono i nostri stessi benefici. Noi imitando l’esempio del Divin Principe dei pastori, perdoniamo loro di cuore e affezionatissimamente a più sano consiglio li richiamiamo, ed a Dio Padre delle misericordie supplichevolmente chieggiamo, che allontani clementemente dal loro capo i flagelli che sovrastano agli uomini ingrati.
«Senzachè non potrebbero aver ira con Noi i sopradetti popoli di Germania, se punto non ci fu possibile frenar l'ar-