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capitolo sesto | 359 |
della strage e dell’anarchia, l’ha oggi ancora salvata dagli altri disastri che le stavano sopra. La vigilanza del ministro Galletti, la sua energia seppe anch’essa difenderci: noi felici se potremo per tal guisa arginare il torrente, ogni volta minacci straripare»1.
Le finanze pontificie, intorno allo quali aveva presentato una elaborata relazione monsignor Morichini, con larghezza moderna di vedute e di concetti, facendone la storia, erano in condizioni non liete, avvegnaché in quel rapporto fosse segnalato che al finire del 1847 il bilancio presentava queste cifre: nove milioni e mezzo di scudi in rendite lorde, dieci milioni e mezzo di scudi n spese totali, e trentasette milioni di scudi in debiti.
Quindi fu necessario ricorrere ad un prestito di un milione di scudi, che fu contratto con la casa La Haute di Lione, a buone condizioni, il 12 gennaio. Ma la rivoluzione di Parigi del febbraio arrecò tale sgomento e scompiglio nella Borsa e nel mondo finanziario francese che la Banca La Haute, la quale aveva pagato soltanto una prima rata di centomila scudi, fu costretta a sospendere gli ulteriori versamenti, che essa doveva fare al tesoro romano. Cosi, con le nuove e non lievi spese che importavano l’armamento e il mantenimento dei diciassette mila uomini, inviati ai confini, il pubblico erario si trovò più di prima esausto e il Ministro delle finanze assai imbarazzato; onde monsignor Morichini cominciò ad insistere presso il Pontefice per essere esonerato dall’ufficio che occupava.
Nondimeno il Papa pregò l’egregio prelato a restare al suo posto e a escogitare i modi per provvedere ai bisogni dell’erario. E fu allora che monsignor Morichini pensò, dopo mature riflessioni, ad addivenire alla emissione di due milioni e mezzo di scudi in boni del tesoro, da cento, da cinquanta, da venti, da dieci e da cinque scudi.
L’emissione, approvata fin dal 25 aprile, non fu partecipata al pubblico che il 29 dello stesso mese, quando, cioè, a monsignor Morichini era succeduto nel Ministero delle finanze Annibale de' principi Simonetti il quale fu nominato Ministro il 25 appunto dello stesso mese di aprile.
- ↑ Labaro del 14 aprile n. 20.