Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
capitolo primo | 23 |
E, a proposito del moto di Rimini del 1815, il 28 settembre, cosi il Rossi, dopo aver reso conto dei torbidi romagnoli, scriveva al Guizot: «C’è un rimedio? Sì, e facilissimo, con un po’ d’intelligenza e di coraggio. Senza dir nulla ad alcuno io ho fatto i miei studi e le mie osservazioni. Se voi sapeste come sarebbe agevole dare soddisfazione a queste provincie senza nulla capovolgere, senza snaturar nulla, senza nulla introdurre qui d’incompatibile con ciò che è essenziale di mantenere! Tutta la parte sana e rispettabile di queste popolazioni non domanda che un po’ d’ordine e di buon senso nell’amministrazione. Si governi ragionevolmente e nel momnento stesso i demagoghi saranno qui, come lo sono altrove, isolati e impotenti»1.
Il conte Rossi vedeva troppo rosee le nubi dello Stato romano e, fino da allora, si avvolgeva in grandissime illusioni, nelle quali continuò a cullarsi anche in seguito e di cui ebbe amaro e fatale per lui il disinganno, ma nondimeno dimostrava quanto disordinato, insensatoed irragionevole egli stimasse il Governo pontificio nel 1845.
Dopo aver descritte le brutture del Governo teocratico, il pessimo di tutti i governi, il conte Terenzio Mamiani della Rovere2 così continua; «Ma a far capo dall’ultimo scorcio del secolo decimottavo in fino al presente anno 1859, le faccende di quello Stato mutarono sostanzialmente e senza rimedio,. L’animo dei popoli s’è oggi talmente alienato dal governo ecclesiastico che, parlandosi dei paesi retti da gente nostrale e non forestiera, siamo costretti ad affermare nessun reggimento politico essere più detestato o spregiato in Europa. Dalla ristaurazione in poi, cioè dal 1814, quattro volte quelle Provincie sono insorte… Di esse quattro sollevazioni tre furono soffocate da un poderoso intervenimento di truppe straniere, le quali - notò
- ↑ Op. cit, liv. IV, pag. 128 e 129. Cf. con Massimo D'Azeglio, Degli ultimi casi di Romagna, Italia, 1846, specialmente a pag. 49, 53, 57 o 85 e segr.; Gino Capponi, Sulle attuali condizioni della Romagna nella Gazzetta Italiana del 25 ottobre 1845; F. A. Gualterio, op. cit., vol. I, cap. XVIII, XIX XX; L. C. Farini, op. cit, lib. I, cap. XI; Teodoro Flathe, op. cit., lib. II, cap. II, § IV, pag. 691.
- ↑ Terenzio Mamiani, Di un Nuovo Diritto Europeo, Torino, tipografia di Gerolamo Marzorati, 1859, cap. XIII, pag. 209 e 210.