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274 | ciceruacchio e don pirlone |
ideali, che essi avevano comuni con la maggioranza della popolazione.
Anche i giornali, il Contemporaneo, la Bilancia, la Pallade, la Speranza e, più tardi, l’Epoca e il Don Pirlone, anche i giornali, che allora costavano molto - la Pallade, che era il più piccolo e aveva un formato di 28 centimetri di lunghezza su 20 di larghezza, costava due baiocchi e mezzo al foglio, pari a 14 centesimi - e che, nondimeno, vissero, tranne uno, di vita propria e alcuni ottennero anche lauti guadagni, anche i giornali non soltanto non avrebbero prosperato, ma non avrebbero esercitato nessuna influenza se avessero predicato ai sordi, se non avessero fedelmente rispecchiato la pubblica opinione, la coscienza della maggioranza, se non avessero detto ciò che la grande maggioranza pensava e sentiva.
La mirabile condotta della guardia civica, i cui diecimila uomini dai luglio ’47 al luglio ’49 prestarono un servizio militare lungo e gravissimo come vecchi e veri soldati1; il numero straordinario dei volontari — più di tremila sopra una popolazione di centosettantamila abitanti, da tre secoli completamente dissuefatta dalle armi — i quali, pochi mesi dopo, corsero a combattere contro lo straniero nel Veneto; la fermezza, lo spirito di sacrificio e di devozione alla patria dimostrati dalla popolazione romana in tutti i successivi avvenimenti e durante la lotta ineguale sostenuta contro gli eserciti collegati di mezza Europa; tutti i posteriori fatti dal 1850 al 1870, per effetto dei quali a oltre diecimila ascesero i Romani condannati alle galere, raminganti sulle vie dell’esilio, combattenti nelle file dell’esercito italiano sono la prova irrefutabile che, nella coscienza e nella mente di quel popolo, stava profondamente im-
- ↑ A proposito del servizio meraviglioso prestato dalla guardia civica al mantenimento dell’ordine e a proposito dei sentimenti altamente patriottici di cui essa diede continue e indiscutibili prove, comincerò a presentare ai lettori documenti inediti.
Il documento n. 6, che è il rapporto riassuntivo del tenente colonnello di Stato Maggiore della guardia civica cav. Cleter, di tutti i rapporti avuti dai capi-posto della guardia civica stessa il 25 gennaio 1843, è importante non soltanto perchè dimostra l’utile servizio di polizia prestato dalle pattuglie civiche, ma perchè vi è annesso un curioso documento che dimostra le continue mene del partito reazionario contro le riforme e contro i prelati reputati riformisti, quale era monsignor Morandi, procuratore fiscale generale, che in quel libello è assalito e coperto di contumelie.