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capitolo quinto | 263 |
Pio IX, in onta alla legge da lui emanata il 15 marzo 1847, lui stesso, personalmente, metteva fuori per impedire all’avvocato Francesco Mayr di pubblicare un giornale intitolato la Riforma a Ferrara.
Da questi quattro documenti apparisce chiaro l’animo ostile dei Prelati ai provvedimenti liberali che, spinto e sospinto, a tozzi e a bocconi, veniva porgendo ai suoi sudditi il Pontefice; essi chiaramente ammoniscono se ragionevoli o irragionevoli fossero le domande del partito liberale al l° gennaio 1848.
Ma i reazionari, dal canto loro, già spaventati dall’aspetto un po’ più risoluto delle manifestazioni popolari del 3 dicembre a proposito della sconfitta del Sonderbund, e del 27 dello stesso mese per l’onomastico di Pio IX e nelle quali si era già cominciato dai liberali, stanchi di ulteriori indugi, a chiedere qualche cosa, avevano atterrito il pauroso Pontefice e lo avevano persuaso a non tollerare più siffatte dimostrazioni.
A ciò lo avevano piegato anche il cardinale Ferretti, segretario di Stato, e monsignor Savelli, che era succeduto nell’ufficio di governatore di Roma, e monsignor Morandi, richiamato fin dal 20 di novembre al suo ufficio di fiscale generale; ad ogni modo pel córso monsignor Savelli, reazionarlo malamente mascherato da liberale, la cosa era assai verosimile; per ciò che riguarda il cardinale Ferretti il suo opporsi alla dimostrazione fu creduto giustificato dalle sue dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri, presentate proprio di quei giorni.
È certo poi che l’impedimento alle dimostrazioni era stato suggerito al Papa dal partito reazionario e dagli ambasciatori delle nazioni che avevano stretto, nel 1815, il trattato della Santa Alleanza. Infatti lo Spada si lasciò sfuggire una grave confessione: «Il Governo pertanto, sia per convinzione propria, sia perchè ammonito da estere Corti a stare in guardia, volle far la prova d’impedire», ecc.1 Ma più apertamente e limpidamente parla il Grandoni della congiura - lui la chiama cosi - ordita dai reazionari per atterrire il Papa, dandogli ad intendere che una congiura stesse invece ascosa nella popolare manifestazione che si preparava per la sera del 1° gennaio. «Tali