Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/267

260 ciceruacchio e don pirlone

storici papalini; nonostante le tenebrose mene dei sognati settari, Pio IX godeva ancora, al finire dell’anno 1847, tutto l’amore, tutta la devozione de’ suoi sudditi e che le ondulazioni e le oscillazioni della politica a partita doppia, a lui imposta dalla contraddizione, sotto l’incubo della quale, da diciotto mesi, egli regnava e viveva, non erano bastate a scemare le speranze, a sminuire la fede che le moltitudini avevano riposte in lui. Con l’anno che moriva non morivano le illusioni degli Italiani; essi confidavano ancora di poter sottrarre il Papa alla funesta influenza dei gregoriani e dei gesuiti e di potere ancora fare di lui il nuovo Alessandro III, il nuovo Giulio II, il banditore della crociata nazionale contro l’abbonito straniero, crociata che, come era stata ed era il desiderio, cosi era divenuto il sogno di tutti i patrioti dalle falde delle Alpi fino alla lontana spiaggia di Marsala.