Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/262


capitolo quarto 255

purezza delle sue intenzioni, addirittura dalla colpa di quella clamorosa dimostrazione lo assolvo.

Il Governo fece disapprovare la dimostrazione dal Diario di Roma con aspre e rigide parolenota; onde i giornali liberali non ne fecero menzione, quantunque tutti, dal più al meno, mostrassero, nel narrare gli eventi della breve guerra fra i federali e il Sonderbund, le loro simpatie pei liberali svizzeri.

Pio IX poi, dal canto suo, nel concistoro del 17 dicembre, lamentava le dimostrazioni ostili a quella fedele milizia della Chiesa, che era l’ordine dei gesuiti, dei quali egli aveva già tessute le lodi nel Breve, indirizzato, fino dal giugno di quella anno, al gesuita padre Perrone a proposito del dogma dell’Immacolata Concezione.

Ed era logico e naturale che il Pontefice fosse fautore dei gesuiti, come era naturale e logico che Ciceruacchio ne fosse avversatore.

Tre fatti notevoli si compirono prima che si chiudesse ranno 1847.

Il 16 dicembre, per convenzione intervenuta fra il Governo pontificio e l’austriaco, fu risoluta la questione della occupazione di Ferrara. Riservato ogni diritto a ciascuno dei due Governi circa l’interpretazione dell’art. 103 del trattato di Vienna del 1815, fu stabilito che gli Austriaci rientrerebbero nella fortezza e leverebbero le guardie messe alle porte della città, tranne che a porta Po, la quale, come quella che serviva alle comunicazioni della guarnigione austriaca con le provincie venete, si convenne che fosse custodita da soldati austriaci e da pontifici, con sentinelle senz’armi, per la sola sorveglianza dei disertori.

Il 27 dicembre, giorno onomastico di Pio IX, nonostante la pioggia dirotta che imperversava da parecchi giorni, nonostante i fulmini e i tuoni, una imponente dimostrazione popolare, con faci e bandiere, mosse da piazza del Popolo alla volta del Quirinale per presentare auguri di felicità al Pontefice.

Lo Spada, giunto a questo punto della sua storia, se la prende fieramente col Ranalli pel modo come egli ha narrato il fatto di questa popolare dimostrazione ed afferma che la verità fu che 1

  1. Diario di Roma del 4 dicembre, n. 97.