Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
226 | ciceruacchio e don pirlone |
concistoro ad alcune chiese arcivescovili e vescovili, pronunziò un’allocuzione, Quisque vestrum nella quale, turbato perché alcune popolazioni si servissero del suo nome per fare atti di ribellione ai propri principi, eccita tutti i vescovi a far nota ai popoli la vera sua volontà inculcando la dovuta obbedienza alle potestà costituite.
«Di che - come nota avvisatamente il Ranalli - si valse subito il vescovo di Massa per autenticare colle parole dello stesso Pontefice, da lui non amato, una sua acerba invettiva contro alle prime novità di Roma e di Toscana». E altrettanto fecero il cardinal Menico patriarca di Venezia e l’arcivescovo di Udine Zaccaria Brigido, ambo devoti all’Austria, ammonendo, in apposite pastoriali, i popoli alle loro cure affidati a restar fedeli all’imperatore, perché tale era l’intenzione del Papa. «Così di quel che faceva e diceva Pio IX si giovavano a un tempo le due parti contrarie»1.
Continuarono a Roma, per tutto il mese di ottobre, le passeggiate e le evoluzioni militari dei battaglioni civici, ora singolarmente adunati, ora tutti insieme. Nelle grandi evoluzioni compiutesi alla Caffarella il giorno 27 avvenne un incidente notevole. Mentre i quattromila civici, colà convenuti, fatti i fasci d’armi riposavano e prendevano parco cibo, Pietro Sterbini, ignaro, forse, che un ordine del comandante generale avesse vietato brindisi e poesie, si diede a declamare una sua ode, ma la declamazione fu subito interrotta dal battere dei tamburi2.
Il 26 giunse in Roma, ospite atteso e desiderato, l’illustre prof. Giuseppe Montanelli.
L’illustre professore dell’Ateneo pisano giunse in Roma la sera del 24 ottobre, incontrato dal Masi, dal Meucci, da Augusto Serny e da alcuni altri ammiratori ed amici3.
Nei giorni successivi fu ricevuto al Circolo romano dove co-
- ↑ F. Ranalli, op. cit., vol. I, lib. III, pag. 170.
- ↑ G. Spada, op. cit., vol. I, cap. XIX; Pallade del 30 ottobre, n. 89.11 giornale nota il fatto, nenza nominare lo Sterbini, e biasima il poeta che voleva disobbediro agli ordini dati e loda il Comando superiore (sic) di aver fatto osservare la disciplina militare. Lodano le grandi evoluzioni civiche alla Caffarella il Contemporaneo del 30 ottobre, n. 44 e la Bilancia del 2 novembre, n. 52.
- ↑ Bilancia del 24 ottobre, n. 49; Pallade del 24-25 ottobre, n. 87. Cf. G. Montanelli, Memorie citate, vol. II, cap. XXX.