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E poichè, nei tempi moderni, una nuova potenza si è sviluppata nella vita civile dei popoli, la pubblica opinione, e questa si è manifestata e si manifesta per organo del giornalismo, così spesso è avvenuto ed avviene che, in un grande rivolgimento politico o sociale, tendente a trasportare nel campo dei fatti e a introdurre nella legislazione le idee e i principii, già svoltisi nel campo speculativo e scientifico e nell’intimo delle coscienze, cosi è avvenuto ed avviene che gli sforzi, le commozioni, le peripezie della lotta, indispensabili a conseguire quel fine, si riconcentrino o si riepiloghino in un giornale, il quale diviene, per tal modo, il vessillifero di quella data evoluzione, reco delle passioni, dei sentimenti, delle collere che eccitano ed agitano gli spiriti contendenti, in quella battaglia dell’incivilimento.

A provare la verità del primo asserto, pur restringendomi nella storia degli ultimi cinque secoli - e senza parlare dei grandissimi come Lutero, Calvino, Ignazio de Loyola, Guglielmo d'Orange, Gustavo Adolfo, Armando Duplessis di Richelieu, Pietro il Grande, Voltaire, Federigo II, Giuseppe II, Giovanni Battista Vico, Beccaria, Rousseau, Washington, Mirabeau, Danton, Robespierre, o degli uomini di genio quali Enrico IV, Oliviero Cromwell e Napoleone Bonaparte - basterá ricordare nomi di uomini umili e modesti o di semplici e ingenue fanciulle, i quali si riconnettono e si confondono con qualche grande fatto, o con qualche sanguinoso e glorioso episodio di una grande evoluzione o rivoluzione storica, come, per esempio, Jacopo Arteveld, Cola di Rienzo, Caterina Benincasa, Bertrando Duguesclin, Michele di Lando, Giovanna d’Arco, Schanderbeg, Dracke, Masaniello, Algernon Sidney, Santerre, Marat, Carlotta Corday, Cathelineau, Kosciuscko.

E a dimostrare la verità del secondo asserto non farà d’uopo che rammentare cinque giornali: L’Ami du Peuple, Le Pére Duchesne, La Vieille Cordeliere e, posteriormente, Il Conciliatore di Milano e La Lanterne di Parigi.

Cosi, nella storia dei rivolgimenti italiani dal 1846 al 1870, la gloriosa epopea del nazionale risorgimento si personificò quasi nei nomi di Gioberti, di Mazzini, di Manin, di Vittorio Emanuele II, di Garibaldi e di Cavour, ed ebbe poi i suoi eroi mi-