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capitolo terzo 181

ha un sistema preconcetto al quale sì debbono piegare, ad ogui costo, anche a costo di spezzarsi e di trasfigurarsi, i fatti della storia: insomma è questione di metodo; quello del dottrinario è un metodo al tutto inverso al metodo logico e naturale: secondo il metodo dottrinario non sono i fenomeni e i fatti quelli da cui si deducono le leggi e i sistemi, ma i sistemi preesistono ai fenomeni e ai fatti, i quali a quei sistemi, già stabiliti, si debbono uniformare: cosicchè ogni discussione diventa inutile, e qualsiasi ragionamento è impotente e vano con siffatto avversario.

Il cardinale Gizzi - per tornare alla dimostrazione popolare del 17 giugno - palesò il malcontento del Governo per quella dimostrazione, pubblicando un editto «che proibiva le riunioni popolari. Ma la dubbiezza e la mollezza eran fatte palesi anche dai termini coi quali la proibizione veniva annunciata, avvegnachè non se ne dichiarassero francamente le buone ragioni, per fare scorte le genti savie e dabbene dei pericoli, ma questa si venisse pretessendo non ragione, scusa, di non interrompere gli studi dei giovani, le occupazioni degli artieri, l’assiduità dei pubblici funzionari. - Non sì tosto venne letto lo editto che, sebbene il segretario di Stato parlasse per volontà ed in nome del Papa, si sparse la voce come Pio nono non lo avesse approvato....»1 sempre per quella benedetta fissazione dei liberali romani di volere - per non guastare e decomporre il tipo etereo e divino del Pio IX, che essi si erano creato nella innamorata ed esagitata fantasia - buttare tutte le colpe, quelle che potevano parer colpe, sulle spalle di coloro che circondavano Pio IX, salvo ad attribuire unicamente a lui tutto ciò che si faceva di bene, o che sembrava bene.

E, siccome la consorteria gregoriana e gesuitesca aveva, di quei giorni, nuovamente suscitato i più fieri scrupoli nell’animo turbato del pavido Pontefice, cosi essa riusci ad ottenere che il medesimo si recasse il 27 giugno, in forma solenne, nella chiesa di sant’Ignazio, appartenente alla Compagnia di Gesù, ad amministrarvi la comunione agli alunni del Collegio gesuitico.

Questo fatto, che avveniva pochi giorni dopo la pubblicazione della circolare del cardinale Gizzi contro le dimostrazioni po-

  1. L. C. Farini, op. cit, vol. I, lib. II, cap. YV.