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capitolo terzo 137

Il giorno 13 la «Santità di N, S. ricevè in udienza particolare il marchese D’Azeglio. Lo intrattenne forse per lo spazio di un’ora, e con tanta bontà che l’illustre scrittore ne rimase non meno commosso che meravigliato»1.

L’eco frattanto dei festeggiamenti romani in onore di Pio IX, papa liberale e riformatore, si spandeva per tutta l’Europa, anzi per tutto il mondo, e suscitava speranze e ridestava desideri, e riscaldava aspirazioni dovunque erano in lotta oppressi ed oppressori, dovunque la causa del diritto nazionale e quella della libertà tenevano divisi i governati dai governanti. In Polonia, in Ungheria, in Francia, in Germania, in Irlanda, in Inghilterra, in Ispagna, oltre che in tutta l’Italia, il nome di Pio IX era salutato con simpatia, con devozione da tutti coloro che parteggiavano per lo spirito nuovo di progresso, di riforme, di rinnovamento politico e civile contro la funerea immobilità e le sanguinose repressioni, e la reazione feroce inaugurata e sostenuta fin li dai propugnatori della Santa Alleanza2.

E non soltanto l’azione di Pio IX, che appariva riformatrice e liberale, esercitava una influenza determinante fra le popolazioni oppresse, ma anche sulle Corti e sulla diplomazia d’Eu-

  1. Contemporaneo, nei n. 6, 7, 8 (perchè un numero settimanale conteneva la materia di tre numeri), sabato 6-13-20 febbraio 1847, pag. 4, colonna 6ª.
  2. F. A . Gualterio, op. cit, vol. V, cap. II; F. Ranalli, op. cit., vol. I, lib. I, pag. 66 e 67; C. L. Farini, op. cit., vol. I, lib. II, cap. III, pag. 188-189; B. Grandoni, op. cit., pag". 52 e seg.; D. Silvagni, op. cit., vol. III, cap. XIV. Si possono riscontrare inoltre il La Farina, il De Boni, il Reuchlin, il Garnier-Pagès, il Rbgnault, il Perrens, il Rey, il Belviglieri, TAnelli, il Vecchi, il Gabussi, il Veuillot, il Settembrini, il Massari, il Bersezio, il Nisco, l’Oriani e moltissimi altri, ma più specialmente Cesare Cantù, il quale, per tema che nell’animo de’ suoi lettori non restasse abbastanza impresso ciò che egli dice in proposito in uno de’ suoi tanti libri, ripete due volte gli identici periodi:
        «Quell’entusiasmo si propagò alle Romagne, poi al resto d’Italia, e di là all’Europa e al mondo: i Protestanti come i Cattolici ripeteano: Viva Pio IX! e i figli di Voltaire nel nome di un papa rappresentavansi quanto di meglio potessero chiedere i popoli, o fare i principi. Apertesi le Camere in Francia non avendo Luigi Filippo fatto motto di Pio IX, gli fu imputata questa reticenza: l’indirizzo volle supplirvi: «Come voi, sire, noi speriamo che i progressi della civiltà e della libertà si compiranno da per tutto senza alterare nè l’ordine interno, nè l’indipendenza e le buone relazioni degli Stati. Le nostre simpatie e i voti nostri seguono i sovrani e i popoli cristiani che camminano di concerto in questa nuova strada con una preveggente saggezza, della quale l’augusto capo della cristianità diede loro il commovente e magnanimo esempio». (C. Cantù, Storia di