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capitolo terzo 119

steggiandolo al modo consueto, per naturale loro impulso, volevan fargli intendere che era ormai tempo di porre mano a quelle riforme invocate, aspettate, promesse, se pure egli voleva conservare la devozione e l’amore dei sudditi.

Nè pare che l’ammonimento andasse perduto: giacchè, nei quattro di che corsero dal 4 air8 novembre, giorno in cui il Pontefice doveva prender possesso nella basilica Lateranense, furono deliberati e notificati vari e importanti provvedimenti.

Il Pontefice ampliò la Commissione, già nominata dal suo predecessore per la riforma dei Codici civile e criminale e composta dei quattro monsignori Antonelli, Benvenuti, Di Pietro e Roberti e vi aggiunse altri dieci membri di cui due soli prelati, i monsignori Bartoli e Allegrini e otto giureconsulti laici - fra cui alcuni chiarissimi - e che furono gli avvocati Borghi, Cicognani, Pagnoncelli e Dionisi di Roma, il Silvani di Bologna, il Pagani d’Imola, il Giuliani di Macerata e il Leoncini di Spoleto.

Instituì una Commissione per provvedere al vagabondaggio e anche in questa, composta dei monsignori Mertel, Pellegrini, Quaglia e Savelli, dei principi Aldobrandini, Odescalchi e Torlonia, del marchese Potenziani e del conte Carleschi, prevalse l’elemento laico.

Inoltre una notificazione del cardinale Gizzi dichiarava che il Governo aveva stabilito di venire alla costruzione delle strade ferrate: e di quelle si dava nella notificazione la speciale indicazione.

Questi provvedimenti, che accennavano appena a progresso riuscirono all’effetto che il cardinale segretario di Stato e gli aìtri consiglieri di Pio IX si erano proposto: l’entusiasmo pel Pontefice si riaccese più vivo e si manifestò nelle espansioni caldissime a cui il popolo si abbandonò il giorno 8 novembre in occasione dei festeggiamenti pel possesso del Pontefice.

Fu quella una imponente e magnifica festa, a cui parteciparono oltre la popolazione di Roma, centomila persone almeno convenute dalle provincie nella capitale. Lungo il percorso di oltre due miglia, dal Quirinale al Laterano, arazzi, addobbi, emblemi, bandiere, epigrafi, poesie. Al Foro Traiano, in via Alessandrina, in via Bonella, all’Arco di Tito, alla Meta Sudante, al Colosseo, lungo tutto lo stradone di san Giovanni il popolo fol-