Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
118 | ciceruacchio e don pirlone |
E il 4 novembre, allorchè il Papa si recò officialmente e in treno nobile alla chiesa di san Carlo dei Milanesi al Corso, l’accoglienza fatta al Pontefice dal popolo affollato sul suo cammino fu molto fredda - affermano lo Spada e il Gualterio - e in alcuni punti assolutamente silenziosa e glaciale, quantunque il Grandoni e il Farini asseriscano che il Papa fu, come al solito, festeggiatissimo1.
Da quella fredda accoglienza, notata dal Gualterio e dallo Spada, negata dal Farini e dal Grandoni, e sulla verità della quale non importa stare qui a discutere, toglie motivo lo Spada per mostrare come evidente fosse la congiura degli agitatori, tendente ad ammonire il Papa che, come essi disponevano degli applausi e sapevano eccitarli, disponevano pure del silenzio e di qualche cosa di peggio2.
E non vede l’acceso storico papalino quale e quanta offesa rechi a quel popolo romano, di cui egli si mostra così tenero, e a quel pontefice Pio IX di cui si manifesta così devoto; giacché, supponendo come egli fa, che gli applausi al Papa muovessero solo dal concerto degli agitatori - che egli stesso ammette essere pochissimi e quasi tutti estranei a Roma - ne deriva o runa l’altra di queste due conseguenze: o che il Papa non era amato ed applaudito che dagli esaltati ed esagerati, e in tal caso il popolo romano non è più quel nobile e generoso popola che nelle pagine precedenti egli ha come tale solennemente magnificato, ma un popolo insensibile, apatico e ingrato; o che il popolo si lasciava guidare in tutto e per tutto dagli esaltati, e in tal caso bisogna concluderne che quel popolo era tutto un popolo di rivoluzionari, consenziente pienamente cogli agitatori,, venuti quasi tutti di fuori, come egli si ostina ad affermare.
La verità storica è che, fra le quaranta o cinquanta mila persone, le quali si trovarono sul passaggio del Papa dal palazzo del Quirinale a piazza san Carlo, vi erano molte migliaia dei più tiepidi, dei più ingenui ed ignari di cose politiche che lo applaudivano secondo il solito, e moltissime migliaia che, non fe-
- ↑ G. Spada, ivi, pag. 114; F. A. Gualterio, op. cit., vol. V, cap. IX, pag-. 123; B. Grandoni, op. cit, pag. 26; C. L. Farini, op. cit., vol. II, lib. II, cap. II, pag. 171, 172.
- ↑ G. Spada, op. cit., vol. I, cap. VII, pag. 114.