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capitolo secondo 105

aspirazioni, a soddisfare quei bisogni. E allora ogni individuo di quella data società, lavorando, inconsapevolmente, col desiderio e con l’immaginazione, presta ed attribuisce a queiruomo qualità che, forse, egli non ha, ma che si ritiene siano indispensabili nel tipo ideale che ciascuno in mente si è formato dell’attuatore di quel progresso o di quella evoluzione del pensiero e della storia umana; allora ogni individuo, in quell’uomo, col desiderio e con l’immaginazione, esagera, (ino alla virtù e alla perfezione, le qualità che quell’uomo possiede soltanto in parte.

Quanto poi e maggiore la coscienza che quell’uomo ha della missione storica che gli ó affidata - il che dipende dal maggiore minore numero delle doti necessarie all’adempimento di quella missione di cui esso è fornito, dalla maggiore o minore estensione, lucidità e comprensività del suo intelletto - e tanto maggiore è l’intuizione della situazione in cui esso si trova e della responsabilità che gli incombe, e tanto è più chiara la visione dei mezzi onde gli è d’uopo usare per raggiungere il fine che egli si propone, e che dalla situazione gli è imposto.

E quanto maggiori sono quella coscienza e quella visione e tanto maggiore e la consapevolezza che quell’uomo, allora, ha di essere il rappresentante della generale opinione, dei generali sentimenti, delle generali aspirazioni.

E allora si comprende quella perfetta rispondenza, quell’equilibrio, quella proporzione di rapporti, fra quella singola coscienza e la coscienza generale, donde scaturiscono le grandi evoluzioni e le grandi figure storiche, e allora appaiono ed operano Mosè, Alessandro, Giulio Cesare, Costantino, Maometto, Carlo Magno, Gregorio VII, il divino Dante, Cromwell, Napoleone; i quali non sono grandi soltanto perciò che ognuno di essi aveva in sè di qualità straordinarie, non sono grandi soltanto per le loro doti interiori e individuali, ma anche per quella gran parte di forza che vien loro dall’ambiente, dal favore, dall’aiuto, dalla fiducia di tutti coloro che li circondano e il cui pensiero e i cui sentimenti si svolgono e si agitano all’unisono coi pensieri e coi sentimenti di quei grandi.

Ecco dunque come e perchè, senza bisogno di ricorrere ai ridicoli amminicoli e alle bizantine e stranissime teorie dello