Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/82

j i %i[j)ofla di Donn' Ippolito

tempo,)nonha dubbio alcuno,che per bocca di queicongre gati farà necelfario pronunciar la condannation uoftra. Ma ritorniamo al principale. Che potrai tu rifpondere a quell’ altra ragione,che da tutto il mondo ti fa conuincere per un li Papa ha ma huomo cheparla,&nonsàcome.Seèiluero,chelPapaefdU dato ifuoi da tutti i uortri della fetta,per qual cagione adunque ha egli

cij a pregar i mandato tanti nunti j a torno alle uoftre diete,& ne’uoftri pae Principi di fi f en2a r ifg Liar d 0 di fpefa,o pericolo delle lor perfone,a Germania er j nt j mare que ft 0 Concilio,& pregar i uoftri Prencipi, & figno ri,che uengano o mandino in luogo loro ? Et tu ftelfo (quantunque ora ti venga detto cioche dici)lei flato quello chehài

mandato in Italia la rifpofta fatta dai Principi uoftri a nuntij r Delphino& Comenduno,mandati ad inuitargli,& a pregargli,& tu pur fei quello che in quelli tuoi ferirti ti è bifognato confelfare,che i Delphini, & Comenduni uanno per tutta la Germania dicédo, &c.Ma quello tu nó 1 haueui neduto anco ra quando troppo frettololàmente correfti ( per la ragione, che ti hò addotta di fopra) a dar di mano alla penna,per ifcri- ùere contra l’Indittione. Il limile dico ancora dell’Abbate Martinengo,il quale pur tu Hello confeftì, che' fu mandato per palfarfi in Inghilterra, & per qual’altra cagione,fe non perinuitareanch elfo tutto quel Regno al Concilio? Che penfaui tu adunque di dire in quello tuoneienofo fcritto, quando ti ufeirono di bocca li efprefte bugiede quali non me no ripugnano tra fe fìelTe di quello che li faccia il sì, & il nò, pronuntiati nel medelimo tempod’intorno alla medelima co fa ? ma a chi ha fatto il callo stri dir fempre il falfo, importa poco il cadere in limili eforbitanze,& per il continuo ufo non s’accorge ancorale quello,che dice,habbia ,o non habbia al cuti color del uero, il che elfendo uerillimo, non mi mara- uiglio,fe tutte Poltre colè poi,che a tal propolito uai fervendo,fono macchiate della medelima pece. & per tanto quell’ altra tua li gran marauiglia,cheuai feguitando,non è men torbida di quello, che fi fieno Hate le altre,però ueggiamola. Et non è da tacere,che elfendo la dottrina noftra penetrata

Vergerò,