Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
ALL'ILLUSTRISSIMO
ET REVERENDISSIMO
SIGNORE, IL SIGNOR CARLO
BORROMEO, CARDINAL DI
SANTA CHIESA.
D. IPPOLITO CHIZZUOLA.
UESTI mesi adietro mi vennero alle mani certi scritti di Paolo Vergerio contra l'autorità del Papa, et contra l'Indittione del presente Concilio, dove ancora è unitamente offesa la Maestà di Cristo, per le perverse opinioni, che in quegli scritti si contengono. Et parendomi offitio di qualunche buono, et Catolico Cristiano, et massimamente di religioso, essercitar ogni sua forza, et ingegno contra l'arrogantia d'una tal peste; accioche non possa infettar quell'anime, che si conservano nella bontà et purità loro, et nel candor della fede; ho preso animo di rifondere alle falsità di costui, non perche io creda, di ritirarlo dalla sua ostinatione, perche dove in tanti anni, et nell'ultima età sua, non ha operato la gratia divina con tante sacre, et sante scritture antiche, nè meno la privatione della pratica da'fedeli Cristiani, ne la pau
*2 | ra |