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I

RISPOSTA DI

DONN'IPPOLITO CHIZZOLA

CANONICO REGOLARE

LATERANENSE:


Alle Bestemie, et maledicenze di Paolo Vergerio contenuto entro à tre suoi scritti, fatti contra l'Indittione del Concilio di Trento, publicata da Papa Pio Quarto.

Ove unitamente si risponde à le ragioni, che pretendon gli Eretici,

di non venir'al Concilio.


SS

APPIAMO esser natural costume di tutti gli huomini, ne'tempi delle gran pestilenze, spaventarsi d'ogni picciol male, sapendo, che per la gran corrottion dell'aere quelle infirmità, che altre volte soglion'esser leggieri, et quasi di niuna stima, allora sono tutte ò mortali, ò gravemente pericolose. Onde pare, che ciascuno procuri d'esser medico col farsi ò provedersi gran copia di ricette, et pronti rimedij, per ogni bisogno, che possa occorrere. Et cosi conferendo tra loro, et insegnandosi l'un l'altro, si sforzano di tenersi lontani ancor dall'ombra del male, havendo come per certo, che qual si voglia di loro, che se n'infetti, debbia portar'espresso pericolo a tutti gli altri. Ma quando pur poi si vede, che alcun s'infetti, si trova subito esser fuggito da colui medesimo, che l'aiutava, avvertendo ancor ciascun'altro, che parimente lo fugga, et di lui si guardi. Tal che non solamente da gli amici ò conoscenti,


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