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fatte per unirci tutti noi nella Chiefa : la quale uoleua che tìfc io foflè unita che non hauelfe mai Ialina alcuno,ma folle d’u na fola uolontà.Ma uoùche liete uenuti a fare? Non altro che < 5/1 (retici voi -apartirla,flraceiarla,& rouinaria , & quello, che ha fatto Cri mno i [udori fto con tanti fudori,e ftenti, etiandio có fparger il làngue, noi di CJ0&,. ora in lin colpo uolete abitarlo ;ò degni penlìeri,& onorate imprefe di pari uoftri. Non è forfè il uero ?

Vergo Ma per fodisfarad alcuni de Monarchi lì pofero a far Con

a cilio, non però tale quale elfi haurian uoluto, & come lària <c flato il douere,ma con gl’intrighi,& ingani, che ogni huomo (Q Jh ecco,che io credo hauer palefato cola che è d’importatia; l ppoltto* Certo li, che è cofa d’importanza a palefar la uoftra malignità ogn’of piu, & farci conofcere, ciò che liete, col uoftro dir male : il qual lappiamo, che non può nafcere da troppo buon fonte di dentro ùia; & oue fono tanti intrighi, ch’ogni huomo fa?èbuonifftmarefolutiondichinonha prouaalcu- na a dire ogn’huomo il là : ma chi è quefto ogn’huomo ; fe no farà un qualche Vergerio, o altro fuo limile, che licreda di fàperla,& che per tale fe l’habbia fognata ?

Verge» Dirà quak’uno ella non ci difpiace, & la cominciamo a ca

tc pir ancor noi,ora, che ci hai aperti gliocchi,ma ci reità uno- <c fcropulo. Haucndo que due Papi latte cotante bagatclle,di fiC uietar la lettion de’ libri,che hai detto a Tuoi. Vefcoui & altri; cc che bifognaua dò fare,fe’l Concilia era cofafmta per moftra “ re a potenti di hauerfo fatto?

ippoL Anche quello è un bel paflò introdur gente, che parli alla

Pazzi* » pazzefca,per poterle rifondere poi a fuo modo, & parer un

fauio huomo j chi può dir che a i Vefcoui del Concilio folle i uietata mai la lettion de libri in Trento ? Non può adunque elfèr’altrojche un pazzo colui, che rifponda limi! cofa.

Verg. Rilpondojchei Papi hauean bene iocchio a uolerfodisfar

, 4e a i Monarchi, che delìderauano,che fe hauelfe alar Concilio, u mainfìeme hauean l’altr occhio a prouedere onde i Vefcoui églialtri,ch’eranoinTrento nonuenilleroa intenderlara- gion degliauuerfarij > & diuentalfero ancord£ de noAri. j 5 dii Mft