Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/264

2 3 4 *I\ijpòjld di Donn'Ippolito

mandata da Rioma,ouero lo dica a bocca & in prelcntia ? '■■■ Yergu Pcmeiaddur dell altre comparationi, ma uoglio efièr con

“ tento di quefle per ora. La Conclufione fia,che il Demonio " J 10n P ll °g. uafi ^ ar P^ u di quello,che egli fa per impedir che la luce delLEuangelio non faccia per tutto conofcere Terefie, C£ c . l ’’ c hauena feminato nella mente de battezati : acciòche iljuonnto&fimulatoConcilio;ogran uergogna,hauefiè a w uincere,& fermarla. ma egli nè hauerà patientia.

Ippolito. - Noti dubita.ua io un puntino che da limili premette non fe guitafie anco fi.mil conclufione ; onde có quelle ragioni, che alle premelle ho (grada di Dio)ri{pofio , con 1’iftettè uoglio hauer medefimamente rilpofio alla conclufione. Io credo bene,che il Diauolo faccia 1 ultimo fuo sforzo, ma non già a fauor del Concilio di Trento, il qual lappiamo,che gli ha da rompere il capo; & per ciò hafatto,& fa,quanto ha mai potu to per impedirlo,etiandio per mezo del fuo cariffimo Verge-

no. Ma ormai fi uede,che lefue forze uanno in fumo, fi come egli fi crucia nel fuoco, percioche il Concilio tuttauia ua Y'i'vg* manzi, & con 1 aiuto di Dio peruerrà al defiderato fin Ilio.

« Et perche ho detto, Finto &fimulato , la colà Ila coli,per pa •c lefarla a chi non la làpette,a gloria di Dio. Papa Pio 4. ricer- « cò(come fecero ancheifuoi prcdeceflòri, fubito che furon tt fatti Papi) alcuni de Monarchi, che con Tarme in mano l’aiu et tallero a ricuperar la priftina obedientia, & autorità, & eflì cc rifpofero di non poter mancare,ma che il configlio loro là- « rebbe,che primieramente fi haudfea far un buon Concilio « uniuerlàle,chepoi prenderebbon l’arme per farlo obedire.

« Et non ci dilpiace la rilpofta, & fu molto ben làuia ; anzi nc « glirincariamoumilmente, percioche quando configliano,‘

(t che fi laccia un buon Concilio uniuerlàle, intendono lènza <c dubbio d’un Concilio tale,quale nelle publiche Diete, oue « lèmpre uè fiato,o l’Imperatore, o quel ch’era Re di Roma,

<€ & tantI faui ì Principi,è fiato deliberato che s’habbia a fare. IpbpUto . G J atia di Crifto, il Vergerio fi mette una uolta alla prouà

diuolcr con ragione fiabilircioche ha detto, acciòche noit

habbiamo