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Ippolito
Vcrg.
124 ^ìjpojìd di JDomt Ippolito
la Gottia,& l’Arroacano,che è nella Ibernia, dico mafehere le quali non haueuano altroché fofTe d’Arciuefcouo, chela
re n-h^ete f'T’’ & ° ra ÌU °Ì° d ' qudle due ’ che fono mor tc 3 n hauete fatto una terza, che chiamali il Patriarca di Co-
ilantinopoli , il qual uoi uolete che uenga nel Concilio di
!" c l u , u ' c °nfcHò Vergerlo,che non sò cioche ru ti habbia
orinati in cnipft a . c ^ epf0 P°® t0 tu habbia coli addotto i no. minati in quello luogo,ne men conofco quello terzo Patriar ca Coilantinopohtano.Son ben chiaro , che tu habbia uo- luto dir male, & detrahendo,non la perdonare, nè a uiui, nè a morti, per farti conofeer meglio : & sò, che uè un Patriarca di Gierulalemme ; del quale conofco due colè ( che i due mora non so di hauergli mai conofeiuti) l'una.che non è uno epliml et h fe,h T m ° pe r Ci |cci ar g' il “uecarote:raltra,che
ut Tr,h b l"h Sa re f “ 1 CU< ? libro ’ & sà deciferareia tua
Ulta, perche1 ha aliai ben in pratica : & credo, che non fine
. v Sl r è uCa ì a P oi quelTaltra eccellente barreria,di fingerete r v elcouifacciano 1 Decreti, cipouerelli non ne hanno nè colpa,nepeccatorperche il Papa è quello che gli faa fuo mo- do,& poi gli manda a Trento, che fieno da i Vefcoui pronun ciati. Non parlo io propriamente, quando dico, che quelle fieno cofe da barri i Ma che fo io, quafi ch'io potelfiabbrac ciare in quelli miei foglietti tutte le male arti, che ufate d’intorno a quelli Concihj ? Dio, perche hauete tolto a combat» ter contra di lui, Scontra il fuo diletto figliuolo Giefu Cri»
Et