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RISPOSTA DI

DONN'IPPOLITO CHIZZUOLA,

CANONICO REGOLARE

LATERANENSE.


Alle calunnie, et bestemmie del Vergerio, contenute nel suo secondo scritto fatto contra l'Indittion del Concilio di Trento, convocato da Papa Pio Quarto.


EE

SSENDOSI accorto il Vergerio, che con quanto s'habbia voluto far et dire contra l'Indittion del Concilio, contra'l Papa, contra i Cardinali, contra i Vescovi, et contra i Preti et frati, egli però non ha fatto niente, anzi (cred'io) che le proprie cose in tal soggetto scritte gli puzzino non meno, che un fetente fiato, che smorbando i circolanti, puzza parimente tal volta a chi lo spira: et perciò udendo rimediar in parte (se potesse) all'errore, ripiglia di nuovo la penna, et per non confessarsi d'haver errato, si come nel primo scrisse male; cosi nel secondo scrive mal et peggio; tal che nel terzo arriverà al pessimamente; di maniera che molto ben gli sta quel motto, che in ogn'un di questi scritti (come d'impresa sua propria) ha fatto stampar nel frontispicio, il quale come pur ho detto qui poco avanti, nel fine della prima risposta dice, Proficient in peius, Il che non può dir'altro (secondo il giusto senso) se non, che que-


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