Pagina:Chizzola - Risposta Di Donn' Ippolito Chizzuola alle bestemmie e maldicenze in tre scritti di Paolo Vergerio, 1562.djvu/118

8 8 %iJf?ofia dì D-onrt Ippolito

rò hauete Grido uoi,la cui fpofa odiateci cui corpo perlcgui- tate,& il cui Vicario difcacciar uorrefte.

Seguita poi il Vergerio,inuolgendo parole, & rep! icando riftcffolcma aggiunger colà di nuouojpercioche pur fi ua do lendo del Papa,che non gli chiami nella Indizione, & che ‘ non uoglia,che fi alcolti la parte contraria,& tanto piu fi duo le,quanto che contrafa all’ordine del Concilio quar to Cartaginese,ou e ftatuito,che i Vefcoui debbiano lafciar di leggere i libri de* Gentili, & legger con diligenza ilibri de gli Eretici,& cofi dice:

Vergerlo. . Et perche ho detto,leggendo quei libri,che par loro piu a

“ propofito,chinonsà,chequefto è neceflariflìmo, maflìma- tc mente ad un Vefcouo, il quale debbia far giuditio,d’una cau <c fa,che è di Grido,& con buoni, & folidifondamenti,condan-

Ct tiare,(s’egli hà da condannare)quei che fono nominati, &fo

v.. , . Ct no in effetto Eretici, anzi ce ne un decreto del Concilio Car

. “ taginefe quarto,ou’è fiatuito,chei Vefcoui debbano lafciar

tc di leggere i libri de i Gentili,& legger con diligenza i libri de “ gli eretici(cofi ci chiamati noi,& hanno il torto)quàdo è tetti “ po & bifogno,& quello canone è regiftrato nella diftintione

  • ' uigefimafettima .C. Epifcopus. Ecco le parole jppriejEpilco

t£ pus Gentiliumlibros non legat, Ereticorum uerò perlegat “ prò neceflìtate,aut tempore. Et nondimeno il Papa contra te l’autorità di quello Concilio dice,di non uoler,chefuoiVe-

“ feoui leggano cotai libri. Non è quella tirannide ? Ma s’ « egli vu< 3 ,che in effetto i Vefcoui diano in Trento all obedien <c za,&proferir quel tanto,ch’egli comanda di poftain poda,

<c non quel che fentono in cofcienza,egli ha ragione,che ado-

“ gnimodo tanto è a leggere, come a non leggere quando Y « huomo non ha da feruirfi di quello che ha letto, ma di quello “ elicgli è dettato,& foffiato nell’orecchie.

I tbotito. Nelle quai cofe non fi fcuopre altro di quedo fuor ufcitó,

..che quanto di fopra s’è detto, inuentioni,bugie, & maldicen ze,con peruerfità d’animo : concio fia co là,che uno de maggiori deiìderijjche s’habbia il Papa,è che coftoro uenganoa