Pagina:Chirografo della Santità di Nostro signore Papa Pio VII. in data del primo ottobre 1802, sulle antichità, e belle arti in Roma, e nello Stato Ecclesiastico (IA chirografodellas00cath).pdf/13


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Officio, ancorché gli oggetti, su i quali cade la Inquisizione, più non esistessero; nel qual caso vogliamo che oltre le pene comminate nei rispettivi casi, se ne debba dai Contraventori pagare il prezzo alla stima, anche di credulità, e di affezione, che ne farà rispettare delle Belle Arti, ed il Commissario delle Antichità; con accordarvi la facoltà di procedere alla condanna con il detto anche di un sol Testimonio, unito a quello del Denunciante, o ad altri amminicoli; tolto di mezzo ogni ricorso, inibizione, ed appellazione, che non fosse stragiudizialmente segnata di Nostra propria mano.

17. Mentre poi Noi raccomandiamo con il maggior fervore del Nostro spirito alla Vostra vigilanza l’adempimento di queste Nostre disposizioni, non lasciamo di occuparci seriamente, per quanto le circostanze dei tempi, e le forze del Nostro Erario lo permettono, a rinvenire tutti i mezzi onde riparare coll’acquisto di nuovi oggetti preziosi, alle perdite sofferte nei publici Musei, ai quali perciò applichiamo per la porzione spettante al nostro Erario, tutti i Monumenti, che si devolveranno al medesimo, e tutte le pene, eccettuata la porzione dovuta secondo le vigenti Leggi al Denunciante, ed agli Esecutori. Nello stesso tempo, e per la stessa causa proporzionando l’importanza dell’oggetto alle scarse forze del Nostro Erario, abbiamo destinata la somma annua di Piastre Diecimila per l’acquisto delle cose interessanti in aumento dei Nostri Musei; sicuri che la spesa diretta al fine di promovere le Belle Arti, è largamente compensata dagl’immensi vantaggi, che ne ritraggono i Sudditi, e lo Stato, la di cui causa non può essere da quella dell’Erario disgiunta; ed animati ancora dalla giusta considerazione dì aprire un esito ai Possessori, ed ai Raccoglitori di cose antiche, delle quali la Estrazione è affatto proibita. Maggiore poi è anche il Nostro impegno, d’incoraggire quei, che professano le Belle Arti con Premj con Onori proporzionati al loro merito,, e e di agevolare loro tutte le strade per giungere alla perfezione nell’esercizio della loro nobile Professione, la quale nell’unire l’utile al dilettevole, forma l’ornamento della Nostra Città, l’ammirazione di quei che vi concorrono, ed il vantaggio di moltissimi Nostri Sudditi, che vi si occupano. Sarà dunque Vostra cura, che questa Pagina della Nostra volontà abbia il suo pieno effetto.

Volendo, e Decretando. che al presente Nostro Chirografo, benché non esibito, nè registrato in Camera, e ne’ suoi Libri, non possa mai darsi, nè opporsi di surrezione, o orrezione, nè di alcun altro vizio o difetto della Nostra Volontà, ed intenzione, nè che mai sotto tali, o altri prete-