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decorazioni trilobati, come nelle chiese di S. Maria di Bonarcado e di S. Pantaleo di Dolianova, e gli archetti a sesto acuto.

Predomina per eleganza e per accuratezza d’esecuzione il partito svolto nelle strutture medievali della Cattedrale di Cagliari. In esso gli archetti hanno una ricca sagomatura con tori cavetti e guscie, identica a quella della Chiesa di S. Alessandro a Lucca, e poggiano parte su mensoline e parte su pilastrini. Alcune di queste mensoline sono foggiate a capitelli e nel secondo ordine sopra la porta aperta nella navata di destra se ne rileva uno elegantissimo, inspirantesi con arte medioevale al classico corinzio, che palesa nell’artefice che lo scolpì un sentimento e un’abilità decorativa non comuni.

I pilastrini non sono semplici lesene di sezione rettangolare, come nella maggior parte delle nostre chiese, ma sono invece polistili con ricche sagome, le quali magistralmente si raccordano colla sagomatura dello zoccolo.

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Nelle chiese schiettamente romaniche la porta ha quasi sempre una funzione decorativa preminente: nell’architettura romanica-toscana delle chiese sarde questa preminenza, se ancora sussiste negli edifici del periodo arcaico, svanisce invece quasi del tutto nelle altre chiese.

Il tipo schematico costruttivo, dato dall’architrave monolitico a fior di muro poggiante su solidi stipiti ed alleggerito da un arco di scarico, si riscontra integro nelle Chiese di Saccargia e di S. Nicolò d’Ottana, mentre più frequentemente è arricchito con cornici, con capitelli e qualche volta con ornamentazioni figurate.

In S. Maria di Tergu e in S. Pietro di Sorres gli stipiti hanno capitelli squisitamente scolpiti e una cornice, ancor essa vagamente ornata, limita l’arcata di scarico a cunei alternati di trachite scura e di calcare bianco. Lo stesso tipo costruttivo e decorativo si riscontra in S. Maria d’Uta, che il tempo e i moderni costruttori risparmiarono, lasciando integre le belle ed originarie forme; la cornice arcuata finemente intagliata, contorna l’arco di scarico e poggia su due mensoline figurate, mentre nella lunetta campeggia una rosa d’elegante disegno ad intarsi di pietre dure.

In molte porte sono effiggiati i leoni, simboli della custodia della Chiesa. Nella Chiesa di S. Giusta le due fiere sono collocate stranamente colle terga volte all’ingresso.


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