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STUDI GIOVANILI. 49

tazioni scientifiche e filosofiche, una Storia dell’Astronomia. Che poi quella storia, piuttosto che un lavoro scientifico, riuscisse un’opera letteraria e d’erudizione, non è da fare le meraviglie. Data la natura dell’ingegno del giovine autore, gli studi da lui fatti, e i materiali che aveva a sua disposizione, non poteva essere altrimenti.

A quel primo lavoro erudito tennero dietro, dopo l’Esichio ed il Porfirio, composti, come s’è detto, nei primi sei mesi del 1814, i Commentarii latini di quattro retori greci, scritti nel breve spazio di un mese, dal 9 ottobre all’8 novembre dello stesso anno. I retori sono Dione Grisostomo, Elio Aristide, Cornelio Frontone ed Ermogene. Ai Commentarii vanno aggiunti quattro opuscoli, e le Osservazioni dell’autore a ciascuno di essi.

Di questi Commentarii esistono due manoscritti, ambedue autografi: uno nella biblioteca Leopardi a Recanati (che è quello pubblicato dal Cugnoni nel primo volume delle Opere inedite); l’altro (più completo, e proveniente dalle carte De Sinneriane) nella Nazionale di Firenze.

Nell’Esichio, pure esorbitando l’erudizione, c’è già un progresso nella distribuzione della materia e nella trattazione, in confronto alla Storia dell’Astronomia; nè mancano osservazioni che mostrano la felice attitudine del giovine autore a questo genere di studi. L’opera è composta di tre parti: 1° Commentario della vita e degli scritti di Esichio Milesio; 2° Volgarizzamento delle opere di Esichio, Degli uomini illustri in dottrina, e Delle cose patrie di Costantinopoli; 3° Osservazioni intorno alle opere di Esichio. Le osservazioni non vanno oltre l’articolo terzo del primo capitolo della prima opera. Ove si osservi che i capitoli sono ventuno, e che se alcuni hanno un solo articolo, altri ne hanno otto e nove, si capirà facilmente che le circa settanta pagine occupate dalle