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32 | capitolo ii. |
naio 1805) Giacomo fece da padrino alla benedizione del fonte nella chiesa parrocchiale di Santa Maria in Monte Morello, portando la croce; che a dodici anni compiuti (il 19 agosto 1810) prese la tonsura, e che seguitò ancora per alcuni anni a vestire da chierico ed usare alle funzioni di chiesa; il che lascia ragionevolmente supporre che in quelli anni fosse disposto a seguire la carriera ecclesiastica. Quando veramente gli venisse l’idea di abbandonarla e svestisse l’abito, si ignora; ma è probabile che ciò avvenisse fra i diciotto ed i venti anni, allorché incominciò a sentire l’impero della bellezza.
Dopo l’ex-gesuita Giuseppe Torres, Monaldo diede per precettore ai figliuoli l’abate Sebastiano Sanchini, marchigiano, stato maestro in Pesaro del suo cugino conte Francesco Cassi.
Secondo il Mestica, il Sanchini sarebbe succeduto al Torres nel 1809. Io credo un po’ prima. Giacomo afferma d’aver cominciato i suoi studi, indipendentemente dai precettori, in età di dieci anni.1 Che il Sanchini era già in casa Leopardi ai primi del 1809, è attestato dal manoscritto della traduzione in versi del primo libro delle odi d’Orazio, che Giacomo fece nell’anno decimo dell’età sua, essendo precettore (cosi dice il manoscritto) D. Sebastiano Sanchini. Mi par dunque probabile che il Sanchini entrasse in casa Leopardi almeno nel 1808. E l’affermazione di Giacomo circa il cominciamento de’ suoi studi indipendentemente dai precettori, va intesa con una certa larghezza, poiché il Sanchini, come vedremo, restò presso la famiglia Leopardi fino al 1812.
Se non vogliamo ammettere un errore di memoria in Giacomo, dobbiamo intendere ch’egli a dieci anni, pur essendoci in casa il maestro, attendesse agli studi con una certa libertà, e indipendentemente anche
- ↑ Epistolario di Giacomo Leopardi, vol. II, pag. 128.