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gli ultimi scritti e la morte 469

pubblicasse quanto rimaneva ancora inedito dell'autore, il cui nome andava crescendo ogni giorno. Nel 1878 il Viani pubblicò una Appendice all'epistolario e agli scritti giovanili (Firenze, G. Barbèra, editore), e Giuseppe Piergili un volume di Lettere scritte a Giacomo Leopardi dai suoi parenti (Firenze, Successori Le Monnier). Nello stesso anno il professor Giuseppe Cugnoni mandò fuori il primo volume, e due anni appresso il secondo, delle Opere inedite di giacomo leopardi pubblicate sugli autografi recanatesi (Halle, Max Niemeyer, editore). Questi due volumi, tutti di cose molto giovanili, comprendevano i Commentarli sui Retori, il Commentario su Esichio Milesio, i volgarizzamenti del Frontone e di Dionigi d'Alicarnasso, l'Orazione agl'Italiani per la liberazione del Piceno, la Storia dell'Astronomia ed altri scritti minori. Nel 1882 uscì pei tipi dei Successori Le Monnier un volume di Nuovi documenti intorno alla vita e agli scritti di Giacomo Leopardi raccolti e pubblicati dal Piergili. Fra questi documenti erano la descrizione dei manoscritti filologici affidati dal Leopardi al De Sinner, e da questo ceduti poi nel 1858, per mezzo del Vieusseux, alla Biblioteca palatina di Firenze, una nuova appendice all'epistolario, contenente quarantotto lettere di Giacomo, altre lettere d'altri riferentisi a lui, ed alcuni scritti giovanili. Ad accrescere la mole delle lettere leopardiane riguardanti il Leopardi, Emilio Costa, Clemente Benedettucci e Camillo Antona-Traversi misero in luce nel 1888, pei tipi di S. Lapi di Città di Castello, un volume di Lettere inedite di giacomo leopardi e di altri ai suoi parenti ed a lui. Dopo di ciò una nuova e più compiuta edizione dell'epistolario, esaurite appena le precedenti, si mostrava necessaria; e questa nuova edizione fu fatta dal Viani e dal Piergili e pubblicata nel 1892, in tre volumi, dai Successori Le Monnier. Nelle edi-