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LA < PALINODIA > E < LA GINESTRA >. 431 Indice e rappresentante della cultura napoletana di quel tempo, secondo lo Zurabini, da cui riassumo queste notizie,' era la Rivista di scienze, lettere ed arti II Progresso, cominciata a pubblicarsi nel 1832, durata fino al 1840. Vi scrivevano il Galluppi, il Te- nore, il Troya, il Pilla, l'Avellino, l' Imbriani, il Bal- dacchini, il Dalbono, il Pisanelli, il Tari, il lluggero ed altri : vi collaboravano anche scrittori di fuori, come il Centofanti e il Tommaseo. Quando in quella Rivista, scrive lo Zumbini, < bì parlava dei nostri maggiori autori moderni, il Leopardi d'ordinario non era anno- verato fra questi ; > e tanto in essa quanto in altri gior- nali letterari del tempo < di rado o non mai si accen- nava al Leopardi, mentre si levavano al cielo i nomi di altri scrittori viventi, e in ispecie del Mamiani, che pareva avere in Napoli suscitata l'ammirazione uni- versale non meno coi suoi Inni che col suo Rinnova- mento. >' Il Liberatore, parlando di questi inni ristam- pati nel 1833 a Napoli, e mettendo a riscontro l'inno del Mamiani Ai patriarchi con quello del Leopardi sul medesimo argomento, finisce con dire: < Se l'inno del poeta recanatese parrà a molti più ricco di pro- fondi concetti, meglio ideato nella sua macchina e, come dicono, più filosofico, nessuno dirà che al tutto più poetico non sia quello del nobil rampollo dei Dalla Rovere. >' Altri, esaltando gl'Inni del Mamiani, non nominava neppure il Leopardi, come se non esistesse. È vero che questi fatti avvenivano nel 1832 e nel 1833, quando il nostro poeta non era ancora arrivato a Napoli, ci era arrivato appena, e che più tardi, nel 1835, es- sendosi ristampati gl'inni del pesarese con quello del Leopardi Ai Patriarchi, si parlava del Leopardi come di stupendo ingegno, ma ancora poco conosciuto dai Napoletani.
- Vedi Zumbini, Studi sui Leopardi, voi. II, pag. 241 e seg.
' Idem, pag. 246. ^ Idem, pag. 247 in nota.