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LA < PALINODIA > E < LA GINESTRA >. 429 Scienze ed arti e facoltadi umane, E menti che fur mai, sono e saranno. Dottore, emendator, ec. Il Capponi credè vedere indicato in questi versi il Manzoni, che a Firenze, quando e' era il Leopardi, soleva mettere innanzi l'economia sociale, come fonda- mento a ogni altro studio;^ ciò che il Leopardi non poteva digerire. Ma è più probabile, come oggi si crede generalmente, che l'uomo designato dal Leo- pardi come suo ammonitore fosse il Tommaseo. La Palinodia pare ad alcuni critici uno dei com- ponimenti poetici del Leopardi men bene riusciti, uno a dirittura degli inferiori, forse l'inferiore di tutti. Oggi che non pochi dei beni caldeggiati e promossi dalla letteratura civile e patriotica derisa dal poeta si sono ottenuti, massimo di tutti il risorgimento della patria, quella derisione pare ai detti critici che vada a ferire i nobili ideali e i generosi sforzi degli uomini che contribuirono a quel risorgimento; e lo stesso epiteto di candido dato al Capponi in principio della poesia, tutta d'intonazione ironica, pare a taluni irri- verente. Ma il Capponi, benché si sentisse amicamente punto dai versi della Palinodia, mostrò d' intenderne diversamente lo spirito e la portata; e lungi dal mostrarsi offeso della puntura, scrisse al poeta una bella lettera, con la quale, professandoglisi sincera- mente grato per avergli intitolato i suoi nobili versi, gli diceva fra le altre cose : < In questo punto capi- tale sono d'accordo con voi, e ne vo superbo, e m'avete proprio grattato il solletico, nel ridere cioè della mi- naccia de' peli e della fiamma de' sigari e della sa- pienza de' giornali e (qui avrei voluto che la potente parola vostra fosse venuta a difendermi le spalle, ma voi prudente vi siete taciuto) della virtù redentrice delle società filantropiche e d'altre cose simili. >'

  • Vedi Capponi, Lettere, voi. IV, pag. 417, 418.

' La lettera del Capponi è inedita nelle carte napoletane.