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I I DUE SODALI A NAPOLI. 405 e di quiete domestica, che la presenza di un estra- neo e malato avrebbe necessariamente turbate. Non restava quindi che prendere in affitto un quartierino mobiliato, ove i due amici arrivando a Napoli potes- sero scendere e vivere insieme. Questo per il momento : poi si sarebbe provveduto in modo più stabile e de- finitivo, e forse più economico. Naturalmente alla spesa del viaggio da Firenze a Napoli, dell'affitto del quartierino, e del mantenimento dei due sodali, il Leopardi non avrà potuto contribuire che in piccola parte; ma nemmeno è probabile che vi provvedesse in tutto il vecchio Ranieri, al quale forse fu tenuto nascosto, almeno da principio, l'ar- rivo stesso del Leopardi. Antonio d'altronde era figlio di famiglia, e denari di suo non ne aveva. Chi dovè venire in aiuto di lui furono i congiunti e gli amici. » * Essendo oramai disposto tutto per la partenza, il '2 settembre i due sodali mossero da Firenze, diretti a Roma per Napoli. Allontanandosi dalla Toscana, il Leopardi si allontanava sempre più da Recanati e dalla sua famiglia, che non doveva più rivedere. Il giorno innanzi aveva scritta, cioè dettata al Ranieri, una lettera per Monaldo, nella quale era detto : < Alla mia salute, che non fu mai così rovinata come ora, avendomi i medici consigliato come sommo rimedio l'aria di Napoli, un mio amicissimo che parte a quella volta ha tanto insistito per condurrai seco nel suo legno, eh' io non ho potuto resistere, e parto con lui domani. Provo un grandissimo dolore nell' allonta- narmi maggiormente da lei ; ed era mia intenzione di venire a passare questo inverno a Recanati. Avrei vo- luto almeno, allungando la strada, passare per Re- canati. Ma ciò non era compatibile col profittare della