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392 CAPITOLO XIX. Napoli. Ma ti prego a tener questa cosa secreta, mas- sime se scrivi a Firenze. Pochissimo preme ad ognuno dei fatti miei, ma non tanto poco, che a me non piaccia meno di parteciparli agli altri. >* La lettera finiva : < Io penso sempre a te, e ti adoro come il maggiore spirito eh' io conosca, e come il più caro ch'io abbia. > Nello stesso mese di luglio era partita da Firenze anche la Targioni, recatasi a Livorno ai bagni con le bambine; e di là nell'agosto, prossima a tornare, aveva scritto al Leopardi per dargli le sue notizie. Una let- tera della Fanny era pel poeta una festa: l'idea ch'ella avesse avuto il pensiero di scrivergli, sia pure le cose più indifferenti, lo rendeva felice. Egli mandò subito la lettera al Ranieri, e rispondendo il 16 agosto alla Fanny le disse che il suo amico era sempre a Bolo- gna, e sempre occupato in quel suo amore che lo faceva per più lati infelice. < E pure, proseguiva, certamente l'amore e la morte sono le sole cose belle che ha il mondo e le sole solissime degne di essere desiderate. >* Il poeta faceva in questo tempo la solita vita; ve- deva qualche amico, e qualche straniero più o meno illustre di passaggio per Firenze; faceva qualche pas- seggiata, quando il tempo e la salute glie lo permet- tevano ; andava tutti i giovedì alle conversazioni del Vieusseux, e negli altri giorni a qualche altra con- versazione, dove si tratteneva fino a mezzanotte; e scriveva qualche lettera, ma raramente, a cagiono degli occhi. La lontananza del Ranieri, che pur troppo do- veva prolungarsi, lo addolorava assai. Tornata la Tar- gioni dai bagni, fu più assiduo in casa di lei. Essendo con lei, gli pareva di essere più vicino al Ranieri. Par- laTano spesso di lui, porchò tutt'o due avevano rispetto a lui un desiderio comune, quello di staccarlo dal-
- Nuota Antologia (taw. dal 1" iiprilu l'JOQ), pag. 43S.
• Kplttolarto, voi. II, pag. 4tf8, 490.