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358 CAPITOLO XVIII. secondarlo, gli diede questa letterina di presentazione pel suo amico P, E. Visconti di Roma. < Mio caro Pietrino, ti raccomando il mio amicis- simo Antonio Ranieri, Cavaliere napoletano, qui mores liominmn muUorum vidit et tirbcs, giovane d'ingegno raro, di ottime lettere italiane, latine e greche, di cuore bellissimo e grande. Desidera acquistar cono- scenza massimamente di giovani e di belle donne, desidera cercar nelle biblioteche. Pochi possono sod- disfarlo di queste cose come puoi tu; ed io, se lo fa- rai, te ne sarò tenutissimo. >'
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Mentre il Ranieri stava a Roma cercando docu- menti nelle biblioteche, ammirando sulle scene e fuori la Pelzet e divertendosi coi giovani e le belle donne, capitò a Firenze un filologo svizzero. Luigi De Sinner, stabilito a Parigi, dove attendeva ad una edizione del Tesoro dello Stefano. Fu presentato al Gabinetto Vicus- seux, ed ivi sentì parlare del Leopardi e dei mera- vigliosi lavori di filologia fatti da lui in gioventù ed ora abbandonati. Desiderò di conoscerlo; e fu dal Vieusseux stesso accompagnato a casa del poeta il 23 ottobre. Dopo breve conversazione, il forestiero ri- conobbe subito di trovarsi dinanzi ad un uomo vera- mente straordinario per ingegno e per dottrina; ne andò predicando per Firenze le meraviglie; e si mo- strò con lui e con gli altri desideroso di aiutarlo a cavare qualche profitto di fama e di danaro da tante fatiche. Il Leopardi, contontissimo di ciò, si fece subito mandare da casa due copio dello Annotazioni (dl'Eu- srliin. Me diede iiiia al forosticro, corno saggio dei suoi
- Kpittohtrlo, voi. II, png. 800 o 400.