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352 CAPITOLO XVIII. vano quanti erano o capitavano in Firenze uomini il- lustri nelle lettere, nelle scienze, nelle arti. La Len- zoni nel 1830 aveva 44 anni, non era bella, ed era un po' curva di spalle ; ma la sua coltura, il suo spirito, la sua educazione squisita e la sua passione per ogni bella e nobile cosa facevano pregiata la sua amicizia e desiderata la sua conversazione. Fra le attrattive della Targioni primeggiavano la bellezza e la grazia. Era moglie del professore An- tonio Targioni, botanico e medico illustre; era nel primo fiore della maturità (aveva 29 anni); ed era, secondo il Leopardi, bellissima e gentilissima, anzi la bellezza e l'amabilità stessa.' In casa Lenzoni e in casa Targioni convenivano quasi tutti gli amici del Leopardi: la Targioni aveva tra essi, ed anche fuori di essi, molti ammiratori e corteggiatori, ai quali era prodiga de' suoi graziosi sorrisi. La sua bellezza era di quelle che facilmente si attirano la corte degli uomini galanti, ma che an- che facilmente fanno perdere la testa e possono essere cagione di grande infelicità agli uomini eccessivamente sensibili ed immaginosi. Non mi risulta quando pro- priamente il Leopardi facesse la conoscenza di lei; ma nel luglio del 1830 ci andava già in casa; e poco tempo dopo, ai primi di settembre, essendo andato ad abitare in via del Fosso, ebbe forse occasiono di ve- derla più spesso, per la vicinanza maggioro, abitando la Targioni in via Ghibellina. Nclhi nuova dimora il liCOpardi si trovò assai meglio, anche perchò aveva vicino alla sua parecchie case di conoscenti ed amici, nelle quali passar qualche ora. Quando egli non po- teva uscirò, andavano loro a tenergli compagnia." Uno dei primi pensieri del poeta, appena stabili- tosi a Firenze, fu di procurarsi qualche guadagno. Con- > EpMolarh, voi. II, png. 422. « Irlom nna iHfl Idem, png. 408.