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307 Capitolo XVI. A PISA E A FIRENZE. 1827-1828. Sommario: Andata a Pisa. — La Crestomazia poetira. — Giacomo all' Università, presentato dal Carinignani agli studenti. — La Pasqua, le uova toste e le schiacciate. — La Via delle ri- munibranze. — // Risorgimeuto e la canzone A Silvia. — Morte del fratello Luigi. — Ritorno a Firenze. — Proposta di una cattedra a Bonn. — Lettera alle Tommasini. — Terribile stato fisico e morale del poeta. — Vieusseux e la sua compagnia. — Dissidio profondo fra lo idee loro e quelle del Leopardi. — Spedizione allo Stella della Crestomazia poetica. — L'au- tore è mal sodisfatto della sua Crestomazia. — Pensieri nello Zibaldone. — Partenza per Recanati. Seguendo il consiglio degli amici di Firenze, il Leopardi, che, come dicemmo, pendeva incerto fra Roma e Massa, deliberò di andare a passare l' inverno a Pisa. Partì la mattina del 9 novembre, in compagnia del dott. Gaetano Cioni, un amico del Vieusseiix e suo, che conduceva all' Università il figliuolo Giro- lamo. Si fermarono a Pontedera, dove il Leopardi fece una piccola refezione, e la sera arrivarono a Pisa. Il Cioni trovò al poeta una pensione a discretissimo prezzo in Via Fagiuoli ' presso un tal Soderini. Fermandosi a dimora in un luogo per lui nuovo, il Leopardi sulle prime non ci si trovava mai con- tento; perchè, com'egli dice, non si trovava nel suo ' Ora si chiama Via Della Faggiuola. La mutazione, secondo il prof. Lupi di Pisa, fu fatta nella prima metà del secolo XIX da gente la (^uale probabilmente ignorava che il Fagiuoli fu un giureconsulto famoso del secolo XIII.