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DA RECANATI A FIRENZE. 305 Nei quattro mesi e mezzo circa che stette a Firenze di lavori letterari fece poco o niente, se pure non scrisse allora i due dialoghi eh' io supposi, e mi pare più probabile, composti a Ilecanati. Scrisse la prefazione alla Crestomazia, e compilò l'indice dello Zibaldone, cominciato agli 11 di luglio e tìnito ai 14 ottobre. Con lettera del 13 luglio, mandando allo Stella la prefa- zione, gli scriveva : < Ora son dietro ad ordinare i ma- teriali della Enciclopedia. Spero che sarà un'opera che si farà leggere per forza da ogni sorta di persone ; > e più tardi, il 20 settembre: < Io travaglio al mio Di- zionario quanto mi permette la mia salute, che in tutta l'estate e nel presente autunno, non sarebbe po- tuta e non potrebbe esser più infelice. > ÌJ Enciclope- dia e il Dinonario erano, come dicemmo, la stessa cosa. Più tardi ancora, il 23 novembre, quando era già a Pisa, riscriveva allo Stella : < V Enciclopedia, come cosa dipendente dalla fantasia, dalla vena e dall'umore, che non possono esser sempre al nostro comando, va più lentamente di quel eh' io vorrei. > Per ciò, aggiun- geva essere dispostissimo ad accettare la proposta che l'editore gli aveva fatta, di lasciar da parte VEnci- clopedia e mettersi a lavorare ad una Crestomazia poetica. Dalle parole del Leopardi parrebbe ch'egli avesse cominciato a lavorare alla Enciclopedia, e ne avesse fatto qualche cosa : invece non ne aveva fatto niente. Quando scriveva ch'era dietro a ordinare i materiali per quel lavoro, egli stava compilando l'Indice dello Zibaldone^ nel quale erano raccolti, come sappiamo, molti materiali per parecchie opere da comporre. Una di queste certo V Enciclopedia. Da Firenze il Leopardi mantenne le sue relazioni amichevoli con le famiglie Tomraasini e Maestri : quelle relazioni si fecero anzi più intime ed affettuose. Non potendo scrivere che poche lettere, scriveva a quelli di casa sua e a pochissimi altri : fra questi po- Chiaki.m, LeojK 20