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223 Capitolo XII. I^ * OPERETTE MORALI. » 1823-1824. Sommario: Ritorno a Recanati. — Lettera al Jacopssen. — Cor- rispondenza col cugino Melchiorri. — Studi nello Zibaldone. — Stampa delle Canzoni. — Composizione delle Operette mo- rali. — Idee dell'autore intorno al ridicolo e alla satira. — La prosa moderna vagheggiata dal Leopardi. — La materia delle Operette morali. — Ordine e tempo della loro prima com- posiziono. — La Storia ilei genere umano e i primi dialoghi. — La commedia si muta in tragedia. — La Scommessa di Prometeo e il Dialogo della Natura e di un Islandese. — Va- rietà delle altre prose. — Cristoforo Colombo e il Leopardi. — Una nota gioconda nella lugubre sinfonia delle Operette morali. Giacomo vedeva con pena avvicinarsi il giorno della sua partenza per Recanati. Per quanto nelle lettere ai suoi avesse detto male dei Romani e di Roma, per quanto desiderasse di rivedere Carlo e Pao- lina e il resto della famiglia, non poteva non sentire la differenza grande fra la vita libera e distratta che aveva condotto presso gli zii e quella terribilmente uniforme ed uggiosa che avrebbe dovuto riprendere in casa sua ; né le lettere del fratello e della sorella erano fatte per incoraggiarlo a tornare; anzi nem- meno quelle del padre, il quale agli 11 d'aprile del 1823 gli scrisse : < Il sentirvi prossimo a ritornare mi col- merebbe della più sincera compiacenza, se non dovessi credere che l'allegrezza mia andrà accompagnata da qualche vostro cordoglio per la infelicità di questo sog-