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218 CAPITOLO XI. se tu vedessi una di queste ballerine in azione, ho tanto concetto de' tuoi propositi antierotici, che ti da- rei per cotto al primo momento. >' Una cosa sola, di tutt'altro genere, commosse in Roma il poeta, e gli provò che, se il dono delle la- crime gli era stato sospeso, non gli era stato tolto per sempre; la visita al sepolcro del Tasso; della quale scrisse così al fratello Carlo : < Venerdì 15 feb- braio 1823 fui a visitare il sepolcro del Tasso e ci piansi. Questo è il primo e l'unico piacere che ho pro- vato in Roma. La strada per andarvi è lunga ;... ma non si potrebbe anche venire dall'America per gustare il piacere delle lagrime lo spazio di due minuti?... Molti provano un sentimento d'indignazione vedendo il cenere del Tasso coperto e indicato non da altro che da una pietra larga e lunga circa un palmo e mezzo, e posta in un cantuccio d'una chiesuccia. Io non vorrei in nessun modo trovar questo cenere sotto un mausoleo. Tu comprendi la gran folla di affetti che nasce dal considerare il contrasto fra la grandezza del Tasso e l'umiltà, della sua sepoltura.... Vicino al sepolcro del Tasso è quello del poeta Guidi, che volle giacere prope magnos Torquati citiercs, come dice l'iscrizione. Fece molto male. Non mi restò per lui nemmeno un sospiro. > La lettera seguita parlando delle impressioni destate in lui dalla strada che con- duce a Sant'Onofrio, tutta costeggiata di case destinafc alle manifatture, e dalle fisonomie e maniere della genie che s'incontra per quella via; lo quali, dice, < hanno un non so che di più semplice e di più unumo che quello dogli altri: e dimostrano i costumi e il canit- terc di persone, la cui vita si fonda sul vero e non sul falso, cioò che vivono di travagli e non d'intrigo, d'impostura o d'inganno, corno la massima parto di questa popolazione. >' ' HpMolarh, Tol. I, pag. 406, 400. * Idem, pag. 412, 418. m