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AI MIEI FIGLIUOLI. XV

E lo leggeranno i figliuoli vostri. Un libro del nonno dice sempre ai nipoti molte buone e dolci cose, che non può dire agli altri; e perciò i nipoti lo hanno caro, e lo custodiscono come una cosa preziosa.

Io fra poco non ci sarò più; e voi la sera, dopo pranzo, sedendo a tavola, rammenterete talvolta il mio nome. Allora qualcuno dei figliuoli più grandi (forse il tuo Piero, o Nella, o la tua Gina) si leverà, andrà a prendere il libro del nonno, e ne leggerà ad alta voce qualche pagina, che tutti ascolteranno in silenzio. Durante quella lettura vi parrà d’udire la mia voce; vi parrà ch’io sia con voi e prenda parte ai vostri discorsi, come in quei giorni, fra i più belli della mia vita, nei quali io veniva a trovarvi, o voi venivate a trovare me e la mamma nella casa paterna.

Non posso dunque pentirmi d’avere scritto questo libro, pel quale vivrò fra voi anche quando le mie ossa saranno sotterra.

Roma, 10 maggio 1905.