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LE NUOVE CANZONI. 191 11 grande spazio frapposto tra Saffo e noi confonde le immagini, e dà luogo a quel vago ed incerto che favorisce sommamente la poesia. Per bruttissima che Saffo potesse essere, che certo non fu, l'antichità, l'oscurità dei tempi, l'incertezza, ec. introducono quelle illusioni che suppliscono ogni difetto. >' La canzone di Saffo fu composta in sette giorni del maggio 1822. Prima di essa, subito dopo il Bruto minore, era stata composta la canzone Alia Friviu- vera, in dodici giorni del mese di gennaio. Alla can- zone di Saffo tenne dietro nel luglio dello stesso anno V Inno ai Patriarchi, opera di diciassette giorni. A questo seguì, con la distanza di più di un anno, la canzone Alla sua donna, composta in sei giorni del 1823. 11 Bruto minore e la canzone Alla Frimavera ap- partengono, per la metrica, al genere delle poesie precedenti ; sono cioè vere e proprie canzoni : cia- scuna è composta di strofe che hanno lo stesso nu- mero di versi e lo stesso schema, con questo di sin- golare, che, mentre le precedenti avevano in ogni strofa un solo o due versi senza rima, il Bruto mi- nore ha nove versi non rimati su quindici dei quali si compone la strofa, e la canzone Alla Primavera undici su diciannove. La canzone di Saffo si compone di quattro strofe, tutte dello stesso numero di versi, che sono endecasillabi sciolti, ad eccezione degli ul- timi due, un settenario e un endecasillabo rimati in- sieme. Vlnno ai Patriarchi, impropriamente chiamato canzone, è in endecasillabi sciolti. La canzone Alla sua donna è a strofe libere, di undici versi ciascuna, cou- chiuse tutte da due endecasillabi rimati insieme. Nelle canzoni si vede già tracciato, come appare da questi brevi cenni, lo svolgimento metrico della lirica leopardiana; la quale comincia con la strofa Nelle carte napoletane iu corso di stampa.