Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
DISPERAZIONE E RASSEGNAZIONE. 181 e le foreste, nel quale l'autore dovrebbe principalmente servirsi della infinita materia poetica che le foreste e le selve somministrano, toccare le antiche ninfe, driadi, amadriadi, napee, ec; e VI, una serie di < Vite de' più eccellenti capitani e cittadini italiani a somiglianza di Cornelio Nepote e di Plutarco, destinate a ispirare l'amor patrio per mezzo dell'esempio de' maggiori, aiutato dall'eloquenza dello storico. > Come si vede, alcuni di questi disegni, quattro al- meno di essi, ma tre in particolar modo, il primo, il secondo e il sesto, hanno un intento altamente pa- triotico. Per ciò io li credo composti piuttosto prima che dopo il 1821. Alcuni dei pensieri dello Zibaldone dell'anno 1821 sono lunghe osservazioni e considerazioni sopra sva- riati argomenti di filosofia, di storia, di letteratura, d'estetica, di filologia: e sono naturalmente il risul- tato degli studi e delle meditazioni d' ogni giorno dell'autore; materiale prezioso ch'egli accumulava per opere da comporre quando la salute e le condi- zioni (lell'animo glie ne dessero agio. Dal marzo al- l'agosto una gran parte delle 500 e più pagine sono occupate da studi e osservazioni sulle lingue, intorno alle quali stava preparando un lavoro, di cui il 18 giu- gno dava un cenno al Giordani con queste parole: « Ho per le mani il disegno e la materia di una che vorrei chiamare operetta, ma questa materia mi cre- sce tuttogiorno in modo che sarò forzato a chiamarla opera. Come avrò finito di prepararla, se a Dio pia- cerà, metterò mano a fabbricarla, e credo che sarà presto. > Il Giordani, messo in curiosità, gli doman- dava: « Dimmi qual'è l'opera che ti occupa; >' e Giacomo, rispondendo il 13 luglio, gli dava queste spiegazioni: < La mia scrittura sarà delle lingue, e specialmente delle cinque che compongono la famiglia
- Ejpistolario, voi. Ili, pag. 185.